Oltre che ai governi, la manifestazione di oggi è "un'esortazione a tutti i cittadini per riconsiderare il proprio stile di vita, perché il riscaldamento della terra dipende anche da come noi viviamo, da come mangiamo, da come ci spostiamo". Lo ha detto nel corso della marcia per il clima a Roma la presidente della Camera Laura Boldrini. "Quella di oggi è una manifestazione per dire che siamo tutti disponibili ad accettare la cultura del limite, e questo per il rispetto della nostra Terra: è l'unica risorsa che abbiamo e la dobbiamo proteggere", aggiunge Boldrini secondo la quale "questa è la prima generazione che sta vedendo effettivamente che cosa vuol dire riscaldamento, quanto sia pericoloso ed è anche l'ultima che può porvi dei rimedi. Per questo è doveroso stare qui come cittadini ma anche come istituzioni".
"La COP21 non è solo un incontro sull'ambiente ma un summit che può garantire la pace e la futura convivenza tra i popoli del pianeta. Cambiamento climatico, infatti, non significa solo scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare, inondazioni in alcune parte del pianeta e siccità estrema in altre. Significa anche, secondo la Banca mondiale, che se non si interviene subito, nel 2030 ci saranno 100 milioni di poveri in più e dunque più guerre e ulteriori ondate migratorie". Lo scrive, in un post su Facebook, la presidente della Camera Laura Boldrini che oggi ha guidato il corteo per il clima di Roma. "Qui, come in tante altre città italiane e internazionali, è scesa in piazza la 'generazione del clima': la prima a subire pesantemente gli effetti del cambiamento climatico e l'ultima che può fare qualcosa per fermarlo", rimarca Boldrini che poi conclude: "A Parigi, in queste due settimane, politica e istituzioni sono chiamate a una sfida decisiva. Ma ognuno di noi può fare qualcosa, cambiando il proprio stile di vita, le proprie abitudini nel mangiare, nel consumare, nella mobilità. Facendo propria la cultura del limite".
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