"Il fatto che dieci regioni abbiano depositato in cassazione i referendum per fermare le trivellazioni è un fatto storico che dovrebbe spingere il governo ad abrogare le norme sulla trivellazione selvaggia" ha commentato il leader dei Verdi Angelo Bonelli. "L'Italia - continua il co-portavoce del 'Sole che ride' - deve liberarsi dalla morsa del petrolio che è sinonimo di inquinamento e danni all'ambiente e seguire l'esempio di tante nazioni d'Europa che stanno programmando e costruendo un futuro 100% rinnovabile". "Bucare i fondali dei nostri mari per estrarre petrolio non solo è dannoso perché mette a rischio attività importantissime per il nostro paese come turismo e pesca ma è rischia di essere inutile visto che nel nostro paese si produce il doppio dell'energia che si consuma - conclude Bonelli -. Invece di continuare con l'ossessione delle trivellazioni e con politiche energetiche da preistoria industriale il governo rilanci le energie rinnovabili che, negli ultimi anni sono state irresponsabilmente affossate".
Loizzo, si apra confronto nazionale
"Ci sono le condizioni per aprire un confronto nazionale su questo tema così sentito dai territori. Non è una sfida al Governo centrale, ma una mano tesa a collaborare per difendere la bellezza, l'ambiente, l'attrattività turistica delle coste dell'Adriatico e dello Ionio, l'economia marinara, la pesca" sottolinea il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo. "Anche Roma - aggiunge - avrà verificato che è giunto il momento di dare un segnale di attenzione alla straordinaria sensibilità espressa in tante regioni del Paese e che ha visto la Puglia pronunciarsi in maniera chiara e unitaria a favore del referendum abrogativo No triv". "Ritengo - aggiunge - che ci siano i presupposti tecnici e giuridici per l'ammissibilità, sulla quale dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale, dopo l'esame formale da parte della Cassazione. Una volta dato via libera al referendum, riprenderà la nostra campagna per allargare la partecipazione, garantire l'informazione e diffondere la consapevolezza del rilievo di una consultazione popolare che riteniamo fondamentale per difendere i nostri mari e il nostro futuro". "Va in questo senso - conclude - l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale pugliese nella seduta del 29 settembre, che prevede una campagna di sensibilizzazione da promuovere per interessare e informare i cittadini che saranno chiamati alle urne sui quesiti referendari".
Loizzo, si apra confronto nazionale
"Ci sono le condizioni per aprire un confronto nazionale su questo tema così sentito dai territori. Non è una sfida al Governo centrale, ma una mano tesa a collaborare per difendere la bellezza, l'ambiente, l'attrattività turistica delle coste dell'Adriatico e dello Ionio, l'economia marinara, la pesca" sottolinea il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo. "Anche Roma - aggiunge - avrà verificato che è giunto il momento di dare un segnale di attenzione alla straordinaria sensibilità espressa in tante regioni del Paese e che ha visto la Puglia pronunciarsi in maniera chiara e unitaria a favore del referendum abrogativo No triv". "Ritengo - aggiunge - che ci siano i presupposti tecnici e giuridici per l'ammissibilità, sulla quale dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale, dopo l'esame formale da parte della Cassazione. Una volta dato via libera al referendum, riprenderà la nostra campagna per allargare la partecipazione, garantire l'informazione e diffondere la consapevolezza del rilievo di una consultazione popolare che riteniamo fondamentale per difendere i nostri mari e il nostro futuro". "Va in questo senso - conclude - l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale pugliese nella seduta del 29 settembre, che prevede una campagna di sensibilizzazione da promuovere per interessare e informare i cittadini che saranno chiamati alle urne sui quesiti referendari".
Nessun commento:
Posta un commento