L’aggiudicazione degli appalti finiti nel mirino dei magistrati fiorentini avveniva “sfruttando, nella maggior parte dei casi, lo stato di emergenza e di necessità causato da calamità naturali”, ha spiegato il procuratore Giuseppe Creazzo, durante la conferenza stampa. Questi gli appalti su cui si indaga: uno da 200 mila euro, “di somma urgenza“, per opere sulla strada Tosco-Romagnola; uno in provincia di Prato, per un importo a base asta di 3.258.622 euro; e uno in provincia di Massa Carrara, per la manutenzione straordinaria di una strada, importo del lavoro a base asta di 499.900 euro. Secondo quanto ricostruito, l’imprenditore finito ai domiciliari “agiva, per sua stessa ammissione, fornendo il pacchetto completo – ha detto Creazzo – Faceva pure i sopralluoghi. Negli uffici dell’Anas era di casa: arrivava a predisporre anche le documentazioni, bando e altro”.
Creazzo ha parlato di un “sistema che ha comportato danni per la collettività per molte decine di migliaia di euro”. E ha sottolineato che “le intercettazioni sono uno strumento indispensabile. Chi non vuole scoprire reati di mafia o corruzione in Italia deve togliere le intercettazioni”. di F. Q. | 30 settembre 2015 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/30/anas-toscana-ai-domiciliari-i-vertici-pm-sistema-collaudato-di-corruzione/2081912/
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