(ANSA) - ROMA, 25 SET - Con le emissioni di carbonio che continuano ad aumentare, alcuni scienziati prevedono che le foreste cresceranno di più e più velocemente per la presenza di CO2 atmosferica, che alimenta la fotosintesi. Per un team di ricercatori delle università di Bristol e dell'Illinois, tuttavia, ciò potrebbe non essere vero in molte foreste del mondo, dove mancherebbe un altro ingrediente necessario alla crescita degli alberi: l'azoto.
"Le foreste prendono l'anidride carbonica dall'atmosfera, ma affinché le piante trattengano il carbonio hanno bisogno di una certa quantità di azoto", spiegano i ricercatori. "Se il rapporto tra carbonio e azoto non è corretto, anche aggiungendo molto carbonio le piante non potranno assorbirlo". Lo studio, pubblicato sulla rivista Global Biogeochemical Cycles, prende in esame le foreste secondarie, cioè quelle che ricrescono dopo deforestazioni o incendi. La maggior parte delle foreste della Terra è secondaria. Quando una foresta primaria viene "disturbata", spiegano gli esperti, gran parte dell'azoto presente nel suolo viene rilasciato in atmosfera, rendendo lenta la crescita in queste aree.
Il carbonio perso da una foresta a causa di disboscamenti o incendi può essere nel tempo riassorbito se la foresta ricresce, rendendo in questo modo minima la perdita netta di CO2, proseguono gli autori. Tuttavia, "se la ricrescita forestale è limitata per la mancanza di azoto, allora le emissioni di anidride carbonica sono più elevate". Per gli studiosi, in sintesi, le previsioni fatte finora, incluse quelle dell'Ipcc, sovrastimano la capacità di assorbimento di CO2 da parte delle foreste, proprio perché non prendono in considerazione l'azoto.
(ANSA)
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"Le foreste prendono l'anidride carbonica dall'atmosfera, ma affinché le piante trattengano il carbonio hanno bisogno di una certa quantità di azoto", spiegano i ricercatori. "Se il rapporto tra carbonio e azoto non è corretto, anche aggiungendo molto carbonio le piante non potranno assorbirlo". Lo studio, pubblicato sulla rivista Global Biogeochemical Cycles, prende in esame le foreste secondarie, cioè quelle che ricrescono dopo deforestazioni o incendi. La maggior parte delle foreste della Terra è secondaria. Quando una foresta primaria viene "disturbata", spiegano gli esperti, gran parte dell'azoto presente nel suolo viene rilasciato in atmosfera, rendendo lenta la crescita in queste aree.
Il carbonio perso da una foresta a causa di disboscamenti o incendi può essere nel tempo riassorbito se la foresta ricresce, rendendo in questo modo minima la perdita netta di CO2, proseguono gli autori. Tuttavia, "se la ricrescita forestale è limitata per la mancanza di azoto, allora le emissioni di anidride carbonica sono più elevate". Per gli studiosi, in sintesi, le previsioni fatte finora, incluse quelle dell'Ipcc, sovrastimano la capacità di assorbimento di CO2 da parte delle foreste, proprio perché non prendono in considerazione l'azoto.
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