sabato 17 marzo 2012

Enel 4 indagati per omicidio colposo centrale a carbone di Cerano Brindisi

BRINDISI
Indagati per omicidio colposo
quattro dirigenti dell'Enel di Brindisi
Una nuova inchiesta contro il colosso dell'energia dopo la morte di tre contadini e le malattie contratte da altri tre, tutti proprietari di terreni vicini al nastro trasportatore del carbone
di SONIA GIOIA
Qual è il nesso, se esiste, fra la morte per cancro di tre agricoltori proprietari dei terreni intorno alla centrale Enel di Cerano, e l'esposizione alle polveri di carbone emesse dalla centrale stessa? E' questo il quesito al quale risponderà l'inchiesta a firma del pubblico ministero della procura di Brindisi Giuseppe De Nozza, che ha iscritto nel registro degli indagati quattro dirigenti Enel sui quali gravano le ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni colpose, quest'ultima accusa relativa a leucemie e metastasi contratte da altri tre contadini che stanno ora combattendo contro la malattia.

RE LE INCHIESTE GLI ESILIATI DI CERANO http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-bari/2012/03/06/news/gli_esiliati_di_cerano-31027263/?ref=HREC1-9
IL VIDEO TRA GLI AGRICOLTORI CACCIATI DAL CARBONE http://video.repubblica.it/le-inchieste/terreni-tutti-contaminati-la-colpa-e-del-carbone/89738/88131

L'inchiesta è scaturita da un esposto a firma degli agricoltori risalente al 2007, immediatamente successivo al divieto di coltivazione e distruzione delle colture disposto da una ordinanza del sindaco Domenico Mennitti a causa dell'inquinamento dell'area. I contadini di Cerano ponevano alla procura brindisina due quesiti. Il primo, se l'inquinamento delle loro terre fosse in qualche modo collegabile alla presenza della centrale Enel. Il secondo se ci fosse oppure no un nesso di causa-effetto fra l'esposizione alle polveri di carbone emesse dal colosso termoelettrico, e le malattie contratte da alcuni di loro. In tre casi su sei, provocandone la morte.

Dall'esposto in questione sono scaturite due inchieste, tanti quanti erano gli interrogativi affidati al pm. Alla prima domanda ha risposto l'inchiesta conclusa di recente, che conta quindici iscritti nel registro degli indagati fra dirigenti Enel e imprenditori addetti alla movimentazione del carbone per getto pericoloso di cose, danneggiamento delle colture e imbrattamento delle abitazioni. Secondo il pm, tanto quanto il perito Claudio Minoia, la relazione fra il combustile che alimenta la centrale e la dispersione delle polveri nere sui campi è netta, evidente.

Tutto da verificare invece il nesso causale fra malattie e morti, e la presenza della centrale Federico II. Anche in questo caso il pm ha interpellato un consulente tecnico, il medico legale del policlinico di Ancona Raffaele Giorgetti, chiamato a pronunciarsi sul cancro alla prostata e ai polmoni che ha provocato la morte di Cosimo Nigro, e dei fratelli Cosimo e Antonio Allegretti. Stesso tipo di cancro dal quale sono rimasti colpiti Luigi Nigro e i fratelli Carmine e Mario Manfreda, tutti e sei proprietari di terreni immediatamente adiacenti al nastro trasportatore.

Le conclusioni di Giorgetti andranno confrontate con quelle di un dossier prodotto da Medicina democratica nel 2008, esplicitamente citato nell'esposto degli agricoltori in cui si legge: "L'emissione di anidride carbonica è 15 volte superiore alla soglia solo nella centrale Enel di Cerano. L'arsenico, il cadmio, il cromo, gli idrocarburi policiclici aromatici e il benzene, tutti
cancerogeni in grado di provocare diversi tipi di tumori, superano abbondantemente la soglia". Conclusioni in antitesi con quelle dei periti interpellati dall'Enel, che bollano come indimostrabile il nesso fra la presenza della centrale e le morti per tumore, patologia fra l'altro drammaticamente diffusa in tutto il territorio brindisino. Non a caso, dicono gli ambientalisti.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/03/17/news/enel_omicidio_colposo-31640593/?ref=HREC2-11
(17 marzo 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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