tratto da https://ambientenonsolo.com/legambiente-toscana-identificare-le-aziende-responsabili-dellinquinamento-da-pfas/
Legambiente Toscana: identificare le aziende responsabili dell’inquinamento da PFAS
Legambiente Toscana riporta l’attenzione sulla tutela degli ecosistemi fluviali, iniziando dall’identificazione delle aziende responsabili dell’inquinamento da PFAS, presenti in corsi d’acqua in diverse zone della nostra regione, in particolare quelle vicine ai distretti produttivi come il cartario Lucchese, il conciario nel Lucchese, il florovivaistico nel pistoiese e il tessile del Pratese.
Stando ai dati raccolti nel 2022 da Arpat gli PFAS erano presenti nel 76% delle acque superficiali, nel 36% delle acque sotterranee e nel 56% dei campioni di biota (animali) monitorati. Tra i fiumi interessati dalla contaminazione ci sono l’Arno, Ombrone e Serchio. Gli PFAS non vengono mai degradati nell’ambiente e per la loro scarsa o nulla biodegradabilità si bioaccumulano nella flora, nella fauna selvatica e negli esseri umani. Numerosi studi hanno confermato la loro pericolosità e tossicità sia per l’ambiente che per la salute umana.
Richiede attenzione anche l’inquinamento legato alla presenza di microplastiche nei fiumi: Legambiente ritiene opportuno che il controllo delle microplastiche debba rientrare tra i criteri di valutazione del buono stato delle acque interne e quindi sia da inserire nella Direttiva Quadro Acque così come avvenuto per la Direttiva Marine Strategy.
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