tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/29/il-23-di-gare-cancellate-boom-di-infortuni-e-spettacoli-indecenti-gli-sport-invernali-non-fanno-i-conti-con-la-crisi-climatica-e-ora-gli-atleti-chiedono-alle-federazioni-di-cambiare/7490846/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=i-5-articoli-della-settimana-che-non-devi-perdere&utm_term=2024-03-29
dall'articolo di Daniele Fiori e Alberto Marzocchi: "Inverni più brevi, siccitosi e caldi, caratterizzati da eventi estremi sempre più frequenti. Se la montagna è l’area che più di tutte sta subendo gli effetti dei cambiamenti climatici, chi la vive è il primo a doverci fare i conti. O, quanto meno, dovrebbe. Corre l’obbligo del condizionale se si parla di sport invernali, un carrozzone che muove interessi, milioni di appassionati, atleti. E, naturalmente, soldi. E se l’immagine con cui (non) si è aperta la stagione agonistica delle discipline veloci dello sci alpino, cioè le ruspe impegnate a triturare un ghiacciaio già in sofferenza – quello del Teodulo – a 3mila metri di quota, fanno già parte del triste archivio della nostra memoria storica, con un inaspettato comunicato i vertici della Fis (chi organizza le gare) hanno deciso la scorsa settimana che lassù, gli atleti, non dovranno più andare. "
SPORT Il 23% di gare cancellate, boom di infortuni e spettacoli indecenti: gli sport invernali non fanno i conti con la crisi climatica. E ora gli atleti chiedono alle federazioni di cambiare | ||
DI DANIELE FIORI E ALBERTO MARZOCCHI | 29 MARZO 2024 | ||
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