tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-economico-del-27-novembre-2023/
Prosegue l’appuntamento con la newsletter Il Fatto Economico. Questa settimana, negli articoli del nostro inserto, vi parleremo dello strano caso di Christine Lagarde. Da anni mette in guardi contro i rischi delle criptovalute ma non è riuscita a convincere neppure il figlio, che ha investito nelle monete digitali e ha perso quasi tutto. Voltiamo pagina per parlarvi della stangata in arrivo sulle bollette. Da gennaio infatti 10 milioni di famiglie passeranno al mercato libero dell’energia elettricità e del gas, costrette ad abbandonare il mercato tutelato. Il governo Meloni poteva rinviare la tagliola, invece no: tra poco gli utenti si troveranno in una giungla di oltre 600 operatori dove sarà impossibile scovare le offerte convenienti ed evitare i rincari. Ma la partita del mercato elettrico è aperta anche in Europa: con Nicola Borzi vedremo come Francia e Germania stanno giocando le loro carte. Sul piatto ci sono centinaia di miliardi: i primi 5 produttori di elettricità al mondo sono nel Vecchio Continente e insieme fatturano quasi 600 miliardi. Poi andremo in Argentina, dove il turbo liberista Javier Milei (fresco vincitore delle elezioni) ha proposto l’abbandono della moneta storica (il peso) a favore del dollaro: una ricetta per tagliare i salari. In Russia, intanto, l’economia cresce del 2%: una sonora smentita a chi – come Mario Draghi – sosteneva le sanzioni per arrivare al default di Mosca. Ormai anche l’Ue e il Fmi ammettono il fallimento delle ritorsioni economiche contro Putin. Parleremo anche di clima con un commento di Giuliano Garavini: inutile riporre fiducia nel colossi di Big Oil. Attenzione al green-washing. Buona lettura
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Mondo criptoL'Istituto di Francoforte da anni mette in guardia contro i rischi e lavora all'euro digitale di Virginia Della Sala |
Luce e gasIl dietrofront di Meloni: niente proroga, addio ai prezzi amministrati, tutti nelle mani delle imprese di Patrizia De Rubertis Per non parlare delle nazionalizzazioni di Edf e Uniper, cioè le Enel francese e tedesca. |
BolletteScontro sulla competitività produttiva. L’intento dichiarato è evitare il bis del 2022, ma l’obiettivo reale è ridurre gli oneri alle industrie energivore di Nicola Borzi |
| BP si vende come Beyond Petroleum, oltre il petrolio. La norvegese Statoil ha cambiato il suo nome in Equinor. Ma le multinazionali petrolifere, pur sbandierando piani di decarbonizzazione, restano quel che erano. Le società nazionali del petrolio come la saudita Aramco – che detengono il 60% delle riserve di idrocarburi contro il 12% delle altre […] di Giuliano Garavini | |
La monetaForte svalutazione del “peso” sul dollaro e poi rinuncia alla moneta nazionale con stipendi svalutati. L’inflazione calerebbe, uccidendo il Paese di Sergio Cesaratto* e Matias Vernengo** |
BilancioAnche per Bruxelles, come per il Fmi, la Russia crescerà del 2% quest’anno (almeno) ed è tornato sul sentiero pre-2022: il problema di Putin, semmai, è evitare la crescita dei prezzi di Francesco Lenzi |
| Le ultime crisi hanno sconvolto gli assetti economici e rimescolato giudizi consolidati. I governi hanno dovuto indebitarsi in modo massiccio e, di conseguenza, è diventato possibile discutere più liberamente di debito pubblico (ne è un esempio la “difesa del debito pubblico” firmata dallo storico Barry Eichengreen). Lo strano caso del debito italiano (Edizioni Alegre) si […] di Alessandro Bonetti |
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