tratto da https://ambientenonsolo.com/i-dati-eea-sulla-morbilita-per-linquinamento-atmosferico/
I dati EEA sulla morbilità per l’inquinamento atmosferico
Nel precedente articolo La valutazione del rischio sanitario per la qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente abbiamo visto che ogni anno l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) aggiorna le stime degli impatti sulla salute dell’esposizione ai seguenti inquinanti atmosferici chiave: particolato fine, biossido di azoto e ozono. In particolare, oltre a vari rapporti, mette a disposizione una apposita banca dati (con dati aperti e riutilizzabili) nella quale sono contenute le valutazioni aggiornate dal 2005 in poi; per vari ambiti territoriali (nazionale, provinciale, metropolitano, urbano); per i diversi inquinanti (PM10,PM2,5, NO2, Ozono); per diversi scenari di rischi.
In particolare in quell’articolo abbiamo visto i dati relativi alle morti premature ed agli anni di vita persi, dal livello europeo fino a quello delle principali città italiane. Ricordiamo che secondo queste stime in Italia nel 2020 sono morte prima del tempo oltre 11mila persone per l’esposizione al biossido di azoto e più di 52mila per quella al particolato fine (PM2,5).
L’Agenzia Europea per l’Ambiente però mette a disposizione anche i dati sulla morbilità [termine utilizzato con l’intento di esprimere la frequenza con cui una data malattia si manifesta nella popolazione, in questo caso per l’esposizione ad alcuni inquinanti atmosferici].
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