Ultimo
atto del processo relativo alla vendita del grattacielo di Largo Don
Bosco
RISVOLTI
GLI
INCASTRI
DI
UNA SERIE
DI
SOCIETA’
HANNO
PORTATO
ALLA
FINE
IN
LUSSEMBURGO
E’ai
titoli di coda il processo
per
la vendita del grattacielo
Key.
Ieri mattina il pubblico
ministero
Luigia Spinelli ha tirato
le
somme con la sua requisitoria e
ha
chiesto le condanne per tutti gli
imputati.
Nel pomeriggio invece il
collegio
difensivo ha puntato, nel
corso
di una lunga arringa, all’as -
soluzione.
Per la sentenza ci vorrà
il
nuovo anno e il 13 gennaio con
le
eventuali repliche e la camera di
consiglio
del Collegio Penale del
Tribunale
di Latina, composto dai
giudici
Lucia Aielli, Cecilia Cavaceppi
e
Luigi Giannantonio.
Le
accuse contestate a vario titolo
nei
confronti degli imputati sono
quelle
di sottrazione di beni
sottoposti
a sequestro, evasione
fiscale
e frode processuale per dei
fatti
avvenuti nel luglio del 2007
quando
il magistrato inquirente
aveva
aperto un’indagine condotta
dalla
Guardia di Finanza che aveva
come
oggetto la sospetta vend
ta
del grattacielo di Largo Don
Bosco.
Ieri
mattina dopo aver ricostruito
una
complessa e laboriosa inchiesta,
anche
di natura cartacea, il
pubblico
ministero ha chiesto due
anni
e
sei mesi di reclusione per
Paolo
Fontenova, due anni di reclusione
per
Roberto Fontenova e
poi
Francesco Silipo e Carla Angelini,
un
anno e dieci mesi per
Paolino
Coccato, un anno per Vincenzo
Cosentino;
stessa richiesta
anche
per Giandomenico Brienza,
Lucio
Noviello e Riccardo Silvi,
sei
mesi invece per Alessia Iannaci.
Dopo
che anche le parti civili,
rappresentate
dall’avvocato Adele
Morelli,
si sono associate alla richiesta
del
pm è stato il turno del
collegio
difensivo composto dagli
avvocati
Luca Giudetti, Francesco
Vasaturo,
Domenico Oropallo e
Paolo
Silipo che hanno cercato di
mettere
all’angolo le accuse chiedendo
alla
fine per tutti l’assolu -
zione.
Nel
corso delle ultime udienze
erano
stati sentiti diversi testimoni
la
cui deposizione ha riguardato il
valore
dell’immobile, venduto ad
un
prezzo impensabile, più basso
rispetto
al suo reale valore. L’in -
chiesta
sul Key aveva portato al
sequestro
del grattacielo da parte
del
gip del Tribunale di Latina
Tiziana
Coccoluto nel giugno del
2008,
mentre il rinvio a giudizio
del
gup risale al febbraio del 2011.
A
dare il via all’apertura di un
fascicolo
era stata la denuncia di
un
socio che aveva sostenuto una
vendita
ad un prezzo irrisorio del
Key,
per l’accusa l’affare era andato
in
porto in attesa di un cambio
di
destinazione d’uso che avrebbe
moltiplicato
il valore dell’immo -
bile
grazie ad un complesso sistemi
di
società tra cui una con la sede
in
Lussemburgo. Sul banco degli
imputati
ci sono i soci della società
Key
che ha venduto il grattacielo
alla
Falco Immobiliare, una società
costituita
da una casalinga e un
pensionato
di Casal di Principe.
Dopo
appena sei mesi la Falco
trasferì
le quote ad una società del
Lussemburgo
e proprio questo
percorso
è stato ricostruito dal pm.
Ora
l’ultima parola spetta al Tribunale.
A.B.
IL
QUOTIDIANO - Mercoledì 17 Dicembre 2014
Latina
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