Enzo
De Amicis non ha
sicuramente
fatto una
bella
figura con quelle
telefonate
a Landi finite in intercettazioni
che
qualche simpatica
manina
ha fatto arrivare
fino
ai giornali. Ma in quello
scambio
di parole tra il manager
di
una società di cui il
Comune
di Latina è partner e
un
consigliere comunale di opposizione,
non
c’è alcunché di
Tanto
che quelle trascrizioni
non
fanno parte del processo
imbastito
contro i «re
della
monnezza». Ma nonostante
questo
il Pd ha celermente
scaricato
il proprio consigliere,
senza
contestualizzare i fatti
e
lasciando comprendere che
comportamenti
come quelli di
De
Amicis non sono tollerati.
Ecco,
dunque, dobbiamo credere
che
nessuno nel Pd, nel
gruppo
consiliare, tra i consiglieri
regionali,
tra i parlamentari,
si
sia mai speso per cercare
di
aiutare a far assumere qualcuno,
parente
o amico che sia. E
dunque
quel foglietto che circola
rispetto
alle richieste alla
presidente
della Provincia Della
Penna
per far assumere alcuni
soggetti
vicini al Pd sia da
considerare
apocrifo. Speriamo
lo
abbiano distrutto e non
venga
mai fuori.
Ma
torniamo a De Amicis. Il suo
ingresso
nel Pd è datato marzo
2013.
Ma l’avvicinamento è di
qualche
mese prima, quando
Claudio
Moscardelli in persona lo
convinse
a sostenere Enrico Forte
candidato
alla Regione Lazio. Un
sostegno
decisivo, in quanto Forte
risultò
eletto per una manciata di
voti
rispetto all’avversario storico
in
città di Moscardelli, Giorgio De
Marchis.
E proprio per togliere a
quest’ultimo
il ruolo di capogruppo,
De
Amicis fu determinante
quando
si trattò di votare e compattare
il
gruppo accanto a Cozzolino.
C’è
da dire che i retroscena
di
allora indicano che lo schema
era
un altro. Il capogruppo avrebbe
dovuto
farlo Fabrizio Porcari,
che
Moscardelli stesso tentò di
portare
dalla propria parte. Ma il
consigliere
di Latina Scalo decise
di
non tradire De Marchis e rifiutò
l’offerta
di un cambio di corrente.
Così
il ruolo di capogruppo
fu
affidato a Cozzolino. Porcari,
inoltre,
fu tra i più duri nel criticare
l’ingresso
di De Amicis nel
Pd
e nel gruppo consiliare. All’in -
domani
dell’annuncio sottolineò
la
propria contrarietà rispetto a
un
trend che vedeva il Pd imbarcare
personaggi
provenienti da
storie
politiche diverse e senza
alcuna
condivisione nelle scelte su
chi
far entrare o meno. Insomma,
li
si imbarcava solo per i voti. Ed
è
curioso come oggi, secondo
quanto
raccontano, nella riunione
del
gruppo consiliare che ha scaricato
De
Amicis, sia stato proprio
Porcari
uno dei pochi a difendere
il
collega di partito. Moscardelli,
che
tanto ha fatto per portarlo nel
Pd,
pubblicamente è silente ma in
privato
ha contattato De Amicis.
Chissà
che non possa essere
un’occasione
di riavvicinamento
tra
i due, dal momento che De
Amicis
(come Mattioli) era da
qualche
mese pericolosamente entrati
nell’orbita
De Marchis.
T.
O.
IL
QUOTIDIANO - Mercoledì 17 Dicembre 2014
Latina
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