mercoledì 28 febbraio 2024

Fatto For Future. Cambiamenti climatici, eventi atmosferici estremi e intensi, protesta degli attivisti per la qualità della vita. Noury (Amnesty): “Transizione? Le batterie per l’auto sono sporche del sangue dei minatori”. Francia, lotta contro l'A69: l'Onu indaga sulle violenze della polizia

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/fatto-for-future-del-27-febbraio-2024/

Nella newsletter Fatto for Future di questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca MercalliElisabetta Ambrosi entra nel cuore della transizione energetica mostrandone il lato più oscuro: dialogando con il presidente di Amnesty International Riccardo Noury mette a fuoco il problema delle violazioni dei diritti umani e del lavoro implicati nell’estrazione delle terre rare (vedi il litio) e nella produzione di batterie nei Paesi del sud del mondo.

In Francia, Luana De Micco racconta la lotta di alcuni ambientalisti che, per difendere un bosco che rischia di essere abbattuto per la costruzione di una nuova autostrada, hanno deciso di accamparsi e dormire sulle cime degli alberi. La polizia non ha fatto loro sconti. Come del resto è accaduto con gli studenti che hanno manifestato per il cessate il fuoco a Gaza venerdì scorso a Pisa e Firenze. I Teachers For Future Italia pubblicano per noi una lettera contro la repressione degli studenti. Anche Azione contro la Fame richiama l’attenzione su una grave crisi di siccità che sta affliggendo l’Afghanistan e aggrava le già numerose difficoltà che la popolazione del Paese è costretta a vivere, mettendo a rischio la sussistenza soprattutto dei bambini.

Infine, la rubrica Verdi si diventa ci presenta una serie di consigli per evitare l’inquinamento atmosferico. Da leggere per chi vive in una grande città, ma non solo.

Buona lettura


Noury (Amnesty): “Transizione? Le batterie per l’auto sono sporche del sangue dei minatori”

di Elisabetta Ambrosi

“Ancora oggi nessuno è in grado di garantire che una batteria di un’auto elettrica sia prodotta senza violazione dei diritti umani. Per l’acquirente che è in buona fede questo può essere anche scioccante, perché pensa di fare una scelta ecologica e giusta per poi scoprire che, magari, per quella scelta si sono ammalati o sono morti dei bambini”. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, punta il dito su un tema scomodo e conflittuale, quello dei costi umani della transizione. E aggiunge: “È vero, il 10 luglio scorso il Consiglio europeo, anche sulla spinta di Amnesty, ha varato il nuovo regolamento per rendere le batterie più sostenibili – puntando sull’economia circolare, sul contrasto del lavoro minorile e introducendo una sorta di passaporto della batteria– ma ancora si tratta di una decisione che sta sulla carta, bisogna vedere come verrà adottata. E comunque bisogna agire ancora di più sulla trasparenza della filiera e sulla coscienza dei consumatori, un po’ come facemmo negli anni Novanta per i diamanti”.

(continua a leggere)


Il libro

Lavoro d’orizzonte. Ai confini della conoscenza nel vortice del cambiamento climatico

DeriveApprodi editore , euro 20, pagine 224

di Adriana Petryna

Con il continuo aumento delle emissioni di anidride carbonica, i fragili ecosistemi della Terra diventano sempre più instabili e imprevedibili. L’autrice dialoga con gli scienziati dell’ambiente che stanno rivedendo i propri modelli di previsione, perché basati su condizioni che non esistono più. Racconta le storie dei vigili del fuoco che non possono più contare sulla memoria degli incendi precedenti per valutare il comportamento di quelli futuri. Il volume analizza i motivi per cui il cambiamento climatico sta sconvolgendo le nostre capacità predittive, che si scontrano con i pericoli di un’emergenza permanente.

Adriana Petryna è docente di antropologia alla University of Pennsylvania. È autrice di volumi che hanno ricevuto vari premi.

I guai di Macron

Francia, rivolta a Saix contro l’autostrada: l’Onu indaga sulle violenze della polizia

I militanti ambientalisti, chiamati "scoiattoli", vivono accampati sugli alberi destinati a essere abbattuti per costruire l'A69 nel sud della Francia. 53 km di asfalto che devono collegare la città di Tolosa a Castres. Il pugno duro degli agenti delle squadre speciali. Giovedì scorso è arrivato Tarn Michel Forst, il relatore speciale delle nazioni Unite

di Luana De Micco

L'appello

“Manganelli sugli studenti a Pisa e Firenze: è l’Italia o il Cile di Pinochet?”

Gli insegnanti invocano spiegazioni per le violenze delle forze dell'ordine sui manifestanti in piazza per la Palestina: “Perché la repressione colpisce sempre e solo studenti in lotta per l'ambiente o per la pace?”

di Teachers For Future Italia

L'appello

Afghanistan senza neve, siccità in peggioramento: l’allarme per i bambini già malnutriti

Azione contro la fame richiama l'attenzione sul Paese abbandonato a se stesso, dove la popolazione vive di stenti: nel 2024 7,8 milioni di minori non avranno abbastanza da mangiare

di Azione Contro la Fame

Verdi si diventa

Proteste, azioni legali, informazioni: così possiamo difenderci dall’inquinamento atmosferico

I consigli delle associazioni per mettere in mora gli amministratori pubblici inadempienti

di Elisabetta Ambrosi

Sos clima

Dall’Italia alla Francia, la tempesta atlantica “Louis” ci fa respirare

In Italia – Dopo giorni di alta pressione stagnante e mite, depressioni atlantiche riportano un tempo più agitato, fresco e piovoso che favorisce finalmente un miglioramento della qualità dell’aria nelle pianure del Nord. Molti incidenti stradali lunedì mattina, 19 febbraio, nella coltre di nebbia e inquinamento che avvolgeva la Valpadana, sulla A1 tra Piacenza e […]

di Luca Mercalli


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