In
Regione sapevano che sarebbero andati in porto nonostante tutti i
nodi
DETTAGLI
NESSUNO
VOLEVA
LA
«PATTUMIERA
DEL
LAZIO»
INVECE
GIÀ
A GENNAIO
SI
SAPEVA
Mentre
tutti dicevano di
non
volere altri impianti
di
trattamento meccanico
biologico
a Latina, tutti, ma
proprio
tutti sapevano che ne
sarebbero
nati due, quelli previsti
da
sempre, dal piano Marrazzo
a
Polverini, all'attuale amministrazione
regionale.
In una delle
intercettazioni
della ormai
famosa
inchiesta su Manlio Cerroni,
l'assessore
all'ambiente Michele
Civita
parla con Nicola,
presumibilmente
il Presidente in
carica
della Regione (Zingaretti)
e
gli dice che presto
discariche
avranno il tmb> riferendosi
a
Guidonia e Latina.
Dunque
i massimi vertici della
Regione
Lazio a gennaio 2014
parlavano
come fosse cosa fatta,
un
dato acquisito, che presto a
Borgo
Montello sarebbe stato
costruito
un impianto di tmb,
anzi
due. E infatti così è stato. A
settembre
scorso la Regione ha
dato
l'aia ad Indeco srl, pur in
assenza
di prove depositate circa
l'esistenza
delle fideiussioni, ed è
dato
per certo che Ecoambiente
farà
un suo impianto. Quando
tutti
sono consapevoli, dati alla
mano,
che non è necessario alcun
altro
impianto di trattamento tmb
dei
rifiuti in provincia di Latina,
poiché
quelli esistenti e autorizzati
ad
Aprilia e Castelforte assorbono
tutto
il fabbisogno del
territorio
di Latina. Di più: come
provato
dai conferimenti in essere
da
giugno scorso, la struttura
di
Rida Ambiente ad Aprilia accoglie
anche
i rifiuti di 29 Comuni
a
sud di Roma. D'altra parte in
tutte
le intercettazioni dell'assessore
Civita,
del capo di Arpa e
del
Prefetto Sottile (nominato
commissario
nel 2011 per superare
l'emergenza
rifiuti nel Lazio)
l'unica
vera preoccupazione
è
quella di evitare che ci possano
essere
disordini, o problemi o
immondizia
per strada a Roma. Il
resto
può andare a Colfelice o in
provincia
di Latina. I colloqui
vengono
registrati i primissimi
giorni
di gennaio, quando la situazione
è
la seguente: dieci
giorni
prima, il 23 dicembre,
Ecoambiente
ha ottenuto dal
consiglio
comunale di Latina la
delibera
utile, propedeutica, alla
realizzaizone
dell’impianto a
Montello,
vitale per la società;
ma
a fine dicembre la Rida di
Aprilia
aveva chiuso i suoi cancelli
per
raggiungimento del limite
massimo
dei volumi autorizzati
dalla
Regione, insuperabili
senza
un via libera ad
ulteriori
quantità (cosa che si
avrà
sei mesi più tardi). L’unico
altro
impianto disponibile in
quel
momento era Colfelice, do donotevolissimi
sulle
procedure seguite
nella
bonifica. Ecoambiente
è
una società del gruppo Cerroni.
L’altro
gestore è Indeco, su
sui
insiste l’inchiesta della Procura
di
Latina per il mancato
accantonamento
dei fondi per la
gestione
post mortem della discarica
nonché
per truffa in danno
dei
Comuni, costretti da Indeco
medesima
a pagare un prezzo
maggiore
del dovuto. Ad Indeco
la
Regione Lazio ha concesso
un’autorizzazione
recente senza
prova
dell’esistenza di polizze a
garanzia.
In pratica se ci saranno
problemi
sul sito, tipo inquinamento
o
altri danni, ad oggi non
si
sa se Indeco ha le coperture
economiche
per pagare. Su
Ecoambiente
il discorso è persino
più
complesso, perché questa
società
ha detto che proseguirà
nelle
attività di bonifica (cominciate
senza
la collaborazione dovuta
di
Indeco) solo se c’è la
garanzia
che potrà costruire
l’impianto.
Per l’esattezza è lo
stesso
impianto che l’assessore
regionale
dava per certo insieme
al
commissario Sottile già un
anno
fa. E’ come se nessuno
avesse
mai messo in dubbio i
desiderata
dei gestori.
ve
infatti hanno conferito per un
breve
periodo i Comuni pontini.
Ma
sullo sfondo c’è il solito
«bubbone»,
quello di Roma e
quindi
in una telefonata del 2
gennaio
il Prefetto Sottile dice
all’assessore
Civita che lui ha i
poteri
per aprire al conferimento
di
Roma l’impianto di Colfelice
mentre
su Latina la situazione si
va
normalizzando perché «ha
riaperto
quel pazzo di Altissimi»
(Fabio
Altissimi è l’amministra -
tore
di Rida, parte civile al processo
Cerroni
in quanto danneggiato
dalla
Regione in favore del
gruppo
dell’avvocato). Tutta la
corsa
a costruire nuovi impianti
era
pertanto finalizzata a creare
strutture
dove convogliare il trattamento
die
rifiuti di Roma e
ottenere
nuove discariche. Nessuno
alla
Pisana ha mai pensato
né
di ridurre né di chiudere il sito
di
Montello. Lo si era capito
prima
ancora che ci fossero intercettazioni
telefoniche
disponibili.
Val
la pena ricordare chi
sono
i gestori della discarica di
Borgo
Montello e che cosa hanno
fatto
per meritarsi nuovi impianti
e
nuovi ampliamenti. Il
primo
gestore, Ecoambiente, è
una
società partecipata dal Comune
di
Latina, i cui vertici sono
stati
rinviati a giudizio per responsabilità
sull’i
nq ui na me nt o
delle
falde acquifere e per dubbi
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