A Pontinia l'argomento del giorno sono
le indennità degli amministratori. Purtroppo questa storia rischia
ancora una volta di far perdere opportunità, dall'altra di bloccare
le attività amministrative e sicuramente mancheranno quelle risposte
necessarie in questo momento di gravi difficoltà economiche. Il
risultato sarà ancora e sempre di bloccare il recupero di importanti
realtà industriali, lo sblocco delle attività di lavoro
dell'urbanistica, dei lavori pubblici, delle attività sociali, della
difesa dell'agricoltura, dell'economia, della realizzazione di
alloggi per l'edilizia economica e convenzionata, le case popolari.
Ancora una volta auguro alla magistratura buon lavoro sperando che
possa far chiarezza quanto prima una volta tanto. E' ovvio che la
magistratura debba procedere in base alle denunce. Magari un giorno
avremmo una risposta anche ai tanti fatti oscuri di cui non so è
saputo più nulla o di cui sembra siano spariti i fascicoli (vedere
caso fusti tossici). Auspico allo stesso modo che tutte le forze
politiche, sociali, i cittadini che hanno a cuore il bene comune e
sociale, isoli e superi questo modo di fare politica solo con le
denunce e le azioni legali. Rischiamo di bloccare l'attività
l'amministrativa di innescare ritorsioni e denunce solo per
assecondare l'interesse e l'ambizione di qualcuno danneggiando
l'intera città ed economia di Pontinia. Il rischio è che
l'incattivirsi e l'esasperazione dei conflitti personali allontanino
le persone migliori e capaci dalla vita pubblica intimoriti da questo
clima. Rinnovo la mia stima personale e politica al Dottor Eligio
Tombolillo cui, casualmente, ancora una volta si tenta l'ennesima
azione legale. La disponibilità umana, politica e amministrativa
(oltre che professionale) di Tombolillo è riconosciuta da tutti. La
sua capacità di garantire la stabilità amministrativa è senza pari
nella politica provinciale, non per nulla è l'unico sindaco della
provincia eletto 4 volte con la nuova legge di elezione diretta del
sindaco. L'umanità di Tombolillo, la sua capacità di dialogo e di
interpretare le esigenze delle persone, la sua disponibilità e
l'impegno dai lui dimostrato in ogni tavolo, conferenza, incontro e
sede da Latina a Roma per difendere l'economia, le aziende, le
persone, le classi sociali deboli di Pontinia sono un caso unico
nella politica. Tombolillo è l'esempio positivo della politica e
dell'impegno senza risparmio. Tanto per cambiare l'ennesima
inchiesta della magistratura in seguito all'ennesima denuncia di una
parte politica che, come direbbe Berlusconi in una lettura sbagliata
e imprecisa oltre che faziosa, grazie a magistrati politicizzati
tenta di sovvertire il voto dei cittadini. Diversi sono gli aspetti
da considerare: quello legale, amministrativo, politico e sociale.
Partendo da quello amministrativo Pontinia ha uno dei migliori
e più solidi bilanci della provincia di Latina, con servizi
all'avanguardia (mensa e trasporto scolastico, cimitero), con costi
ridotti (per esempio l'Imu al minimo di legge). Passando a quello
politico Pontinia ha spesso precorso i tempi a livello
provinciale e nazionale: la nascita dell'Ulivo nel 1994, con il
progetto popolare per Pontinia che di fatto amministra dal 1994 con
la breve interruzione della destra. Proprio da quella interruzione
viene sancita la fine del predominio in provincia della destra. Dopo
il commissariamento di Mochi (sindaco) come presidente
provinciale di An (da lì inizia lo sgretolamento del partito a
livello nazionale) c'è quello di Mochi sindaco, preludio del
crollo delle giunte di destra di Sabaudia, Gaeta, Cori, Aprilia,
Sezze e altre. Pontinia è un'anomalia perchè dove la destra ha
percentuali bulgare dal 50 al 70% a livello regionale, nazionale ed
europeo ottiene sonore sconfitte quando è candidato sindaco
Tombolillo sia alle provinciali che alle comunali, dove le
percentuali si ribaltano. Non potendo sconfiggere Tombolillo (non il
pd che è un'altra cosa, non il centro sinistra che ugualmente con
Tombolillo e con Pontinia non c'entrano nulla) sembrava essere stato
approvato il dissesto. Se fosse stato riconosciuto avrebbe
interdetto per 5 anni dai pubblici uffici (e quindi dalle elezioni) i
responsabili (e quindi Tombolillo). La Corte dei Conti (2005), il
TAR (per 2 volte 2004 e 2005), il ministero dell'interno
riconoscevano, certificavano che il dissesto non c'era. Lo stesso
consiglio di stato riconosceva che il dissesto inesistente era stato
dichiarato in seguito a ripetuti errori di metodo o di calcolo. Ma
che non poteva essere annullato se non dietro una sentenza penale che
certificasse il dolo. A tale proposito alcuni giornali riportavano la
notizia di false richieste di rimborso di alcuni cittadini di
Pontinia che (guarda caso) erano state usate anche questa come prova
del dissesto. Probabilmente un altro al mio posto si sarebbe inserito
in quell'inchiesta della Procura (secondo i giornali) per avere
quella sentenza penale (che sembrava dimostrabile in base a tali
notizie) che serviva ad annullare anche formalmente il dissesto.
Proprio il dissesto inesistente avrebbe bloccato l'attività
amministrativa con grossi danni (anche erariali) ma per questo
nessuno risulta essere indagato. Di più, se fosse vero che le
indennità dovevano essere ridotte viene da chiedersi per esempio
perchè gli amministratori che avevano approvato il dissesto avessero
continuato a percepirlo. Sappiamo dalle notizie dei giornali che
qualche amministratore (in qualità di dipendente pubblico nella vita
lavorativa) che approvava il dissesto avesse indebitamente percepito
una parte di compensi non dovuti. Questo che sarebbe un danno
erariale evidente sembra non sia stato perseguito dalla Procura. Per
i cittadini di Pontinia invece Tombolillo non era certo colpevole
visto che confermavano, anzi aumentavano i consensi riducendo
notevolmente i consensi per i responsabili del dissesto. Dal punto di
vista legale Pontinia
ha inaugurato i suoi guai giudiziari fin dal 1980 con l'arresto di un
rappresentante nella Asl, passando all'arresto dei componenti della
commissione edilizia del 1983, arresti per chi contrastava la
porcilaia di La Cotarda, occupazione aula consiliare, ricorsi ed
espulsioni della Dc e poi una serie infinita di ricorsi e denunce.
Tali azioni legali hanno irrigidito le posizioni familiari (in
qualche caso ai contendenti originari si sono succeduti figli,
cugini,generi, nipoti), di parti politiche e partiti bloccando anche
situazioni sociali. Spesso l'attività amministrativa rimane o è
rimasta bloccata per le azioni giudiziarie. Di certo non viene
aiutata dalle pretese personali e di parte con l'opposizione e il
blocco di parte di qualche partito o politico, come di fatto è
bloccata l'attività amministrativa da circa un anno a causa delle
tensioni e immancabili accuse reciproche dell'udc che ricalca
interamente le storiche divisioni della Dc degli anni '80 che aveva
ugualmente bloccato l'attività amministrativa.
sabato 30 marzo 2013
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