In provincia di Latina si profila il blocco della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
per anni lo hanno detto e scritto (in petizioni, istanze, solleciti, denunce) i cittadini, gli ambientalisti e i verdi, ma anche gli enti di controllo che la legge (oltre al buon senso, al rispetto civile e sociale) non consente di conferire il tal quale in discarica. Adesso anche il Ministro dell'ambiente dimissionario Clini riconosce la realtà: dal 10 aprile (cioè tra 16 giorni) i comuni non potranno più conferire i rifiuti come oggi avviene per la maggior parte dei comuni della provincia di Latina. Cioè i rifiuti devono essere trattati e riciclati, non si può continuare a inquinare e a devastare. Nell'area della discarica di Borgo Montello, oltre alle migliaia di gabbiani ormai padroni del territorio, alla puzza devastante che emana la montagna simbolo dell'incapacità degli amministratori e della politica, c'è l'inquinamento ambientale accertato e certificato dall'ArpaLazio dal 2005, da 8 anni. L'autorizzazione al conferimento in discarica a Borgo Montello è scaduta un anno e non può essere certo rinnovata alle condizioni di illegittimità. Oltre alle giuste sanzioni di legge che le amministrazioni comunali dovranno pagare per l'incapacità di rispettare la legge (e che dovrebbero essere a carico degli incapaci amministratori) c'è il rischio concreto che non potranno essere più conferiti i rifiuti e anche che rimangano nei cassonetti e nelle strade. Ancora una volta, da anni, le amministrazioni erano state avvertite ma in poche si sono messe in regola e adeguate. A qualcuno o piace scherzare con il fuoco o con la salute dei cittadini. Quanti comuni fermi a circa 20-30% (un terzo o la metà dell'obiettivo di legge) sapranno fare in pochi giorni quello che non hanno voluto fare in dieci anni? Giorgio Libralato
L'emergenza http://www. paesesera.it/Cronaca/ Malagrotta-Stop-rifiuti-non- trattati-Clini-firma-il-nuovo- decreto
Malagrotta, "Stop rifiuti non trattati"
Clini firma il nuovo decreto
Tre le finalità principali per cercare di “disinnescare” il deferimento dell’Italia alla Corte europea. E anche maggiori poteri al commissario per l'emergenza
"Far sì che entro il 10 aprile non arrivino più in discarica rifiuti non trattati, incrementare la capacità di produzione di Cdr (combustibile derivato da rifiuti) e Fos (frazione organica stabilizzata) degli impianti di trattamento attivi nel Lazio, adeguare le autorizzazioni degli impianti esistenti affinché sia assicurata in via prioritaria la valorizzazione energetica di Cdr e Css (Combustibile solido da rifiuti) prodotto nel Lazio”.
Queste le tre finalità principali del nuovo decreto firmato oggi dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per affrontare l’emergenza rifiuti nel Lazio e consentire di “disinnescare” il deferimento dell’Italia alla Corte europea che vede fra le principali contestazioni l’uso della discarica di Malagrotta (Roma) per rifiuti non trattati.
LA NOTA - "Con questo intervento – si legge in una nota - inoltre, sarà possibile ridurre in maniera decisiva il conferimento in discarica: l’obiettivo è arrivare a giugno, quando scadrà la proroga di Malagrotta, in condizioni diverse e migliori. Si potrà valutare a quel punto se (e a quali condizioni) possa servire a Roma una discarica di servizio”.
In particolare il decreto prevede che la produzione di Cdr (o di Css, secondo il decreto ministeriale 14 febbraio 2013 n. 22) deve essere portata a un livello minimo tra il 35% e il 40%. La produzione di Fos deve essere portata a un livello minimo compreso tra il 30% e il 35%. Il livello degli scarti non compostabili (compreso il vetro) non deve superare il 25%. Il recupero dei metalli deve essere assicurato almeno nella misura del 3%.
COMMISSARIO - Il provvedimento inoltre conferisce più poteri al commissario per la crisi rifiuti di Roma, il quale dovrà sbloccare le autorizzazioni e adeguare ai nuovi standard gli impianti di trattamento dei rifiuti. Il commissario dovrà anche controllare la destinazione dei combustibili Cdr e Css prodotti dagli impianti. Se gli impianti del Lazio non sapranno dove destinare i materiali selezionati per il riciclo o per il riutilizzo energetico, il commissario disporrà che provveda l’Ama, anche facendo ricorso a impianti di altre regioni. Viene in altre parole formalizzato quel ruolo di coordinamento affidato all’Ama durante la riunione di mercoledì 20 marzo.
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