tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/11/23/la-cop30-e-la-stessa-di-due-anni-fa-si-chiude-senza-un-impegno-sulluscita-da-gaspetrolio/8204763/
dall'articolo di Virginia Della Sala: "Che senso ha proporre di triplicare a gli obiettivi della finanza climatica globale per l’adattamento ai cambiamenti climatici se poi non si decide di ridurre le emissioni? È come acquistare infinite bacinelle per contenere l’acqua che straborda invece di chiudere il rubinetto. Eppure è proprio con questo scenario che si è conclusa la Cop30 di Belem, il vertice sul clima delle Nazioni Unite che si è svolto in Brasile. Come anticipato ieri, il testo licenziato dalla plenaria ai tempi supplementari non contiene una tabella di marcia per l’uscita dai combustibili fossili. Non contiene neanche i termini “combustibili fossili” in verità: una vittoria dei cosiddetti petro-Stati, un’accettazione a malincuore dell’Ue che alla fine – dopo 48 ore di resistenza – ha parlato per bocca della Commissaria per il Clima, Wopke Hoekstra, di un accordo “senza ambizione”. Talmente tanto che la seduta è stata interrotta dalle proteste della Colombia e di una estesa schiera di Paesi contrari che ritenevano l’accordo non valido. Inutilmente, l’approvazione è stata ritenuta comunque corretta. In Italia gli attivisti hanno colorato di verde fontane in diverse città e il canal Grande a Venezia. Il concetto principe è che questa Cop ha confermato gli obiettivi di Dubai di due anni fa e quindi, secondo una proprietà transitiva logica, può apparire come una Cop irrilevante (considerando quella dello scorso anno perlomeno rivelatoria del globale disinteresse verso il clima). A Dubai, infatti, era stato stabilito l’impegno ad abbandonare i combustibili fossili, ma non era stato preso l’impegno per una tabella di marcia. Oggi siamo allo stesso punto. In più, si punta a triplicare il finanziamento globale per l’adattamento al cambiamento climatico entro il 2035."

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