domenica 12 gennaio 2025

Sostanze chimiche e impatto sulla salute: fragranze, aromi e non solo, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/sostanze-chimiche-e-impatto-sulla-salute-fragranze-aromi-e-non-solo/

Sostanze chimiche e impatto sulla salute: fragranze, aromi e non solo

Ho avuto modo nel tempo di intervistare professori universitari, sindaci, assessori regionali e comunali, ex Ministri, questa volta si tratta di una persona “esperta”, per quanto ha provato sulla propria pelle gli effetti dell’esposizione a delle sostanze chimiche, e che poi si è ampiamente documentata ed ha approfondito il tema.

Del tema ci siamo già occupati in passato con l’articolo Dall’inquinamento indoor rischi più subdoli per la salute, questa volta ne parliamo con Donatella Stocchi, che tempo addietro mi ha inviato il suo libro, ancora inedito, “Fragranze, Aromi e Salute”, che mi ha spinto ad intervistarla. Una premessa che riprendo dal libro:

Ancora oggi, nell’immaginario comune, il termine “disabile” si associa solo a coloro che hanno un chiaro segno di “differenza”: una sedia a rotelle, le stampelle, l’accompagnamento di un cane guida, ecc… Eppure, tra le categorie di disabili ci sono sottopopolazioni che hanno disabilità invisibili, che non sono meno reali e complesse di quelle visibili. Nel mondo dei tecnici, “disabilità” è quindi un termine ombrello, sotto al quale rientrano esperienze e realtà molto diverse. (…) Nell’ambito della cosiddetta disabilità “ambientale”, ovvero direttamente relazionata all’inquinamento ambientale, si colloca la mia storia. A 35 anni mi sono ritrovata disabile, ma le barriere che mi impedivano di accedere alla società non erano architettoniche, bensì invisibili, chimiche e ambientali. Nella mia esperienza, il varco tra normalità e disabilità si è aperto improvvisamente a seguito di una esposizione acuta a sostanze chimiche, nella fattispecie un’anestesia generale gassosa di derivazione petrolchimica, che ho ricevuto durante un intervento di glaucoma. In seguito a questa “esposizione” – termine tecnico – ho dovuto rinunciare a tutto quello che facevo in precedenza, ma anche a tutto ciò che credevo di essere. Erano gli anni ‘90 e in Italia non c’erano informazioni su quella che sarebbe stata la mia diagnosi: Sensibilità Chimica Multipla (Multiple Chemical Sensitivity o MCS).

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