tratto da https://ambientenonsolo.com/reti-speciali-di-monitoraggio-della-qualita-dellaria/
Reti speciali di monitoraggio della qualità dell’aria
Nel 2011 fu avviato e finanziato dal Ministero dell’Ambiente l’ Accordo sulle Reti speciali di monitoraggio della qualità dell’aria per dare piena attuazione al decreto legislativo 155/2010 che prevede l’integrazione del consueto monitoraggio dell’aria con la valutazione di alcuni parametri aggiuntivi detti “speciali”.
L’attività conseguente da questo Accordo è coordinata dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), vede coinvolti ENEA e ISS come partner di progetto, e ha avuto tra i suoi beneficiari la Regione Marche e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente di Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sardegna e Veneto.
Obiettivo del lavoro era l’attivazione della Rete speciale e la raccolta dei primi tre anni di dati sulla speciazione chimica del particolato (PM10 e PM2,5), le concentrazioni di mercurio in aria e nelle deposizioni, le deposizioni di IPA e metalli, i precursori dell’ozono e le concentrazioni di altri IPA di rilevanza tossicologica oltre il benzo(a)pirene. Successivamente il monitoraggio “speciale” prosegue con l’introduzione dei supersiti nazionali, in cui dovranno essere misurati ulteriori parametri quali l’ammoniaca, il black carbon, il potere ossidativo e la frazione ultrafine (Ultra Fine Particles, UFP) del particolato atmosferico.
Le Reti speciali sono state una occasione di collaborazione e confronto tra gli Enti e le amministrazioni coinvolte, e un’esperienza utile per valutare le azioni più efficaci da mettere in campo per l’attuazione della nuova direttiva sulla qualità dell’aria, recentemente approvata (direttiva 2024/2881/UE).
Nessun commento:
Posta un commento