martedì 28 dicembre 2021

Il Fatto di domani. Covid, è incubo contagi: 78 mila oggi, ma con Omicron potrebbero essere meno gravi. Quirinale, si fa strada la corrente Amato

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-28-dicembre-2021/


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COVID, CONTAGI RECORD, SI VA VERSO LA QUARANTENA RIDOTTA. È convocata per domani la riunione del Comitato tecnico scientifico per valutare l’ipotesi di ridurre i giorni di auto-isolamento prescritto ai vaccinati che hanno avuto contatti con dei positivi. Gli Stati Uniti oggi l’hanno già abolito per i vaccinati con terza dose, e ridotto da 10 a 5 giorni quello dei positivi vaccinati e asintomatici. Da noi, con due milioni e mezzo di persone in isolamento a causa di contatti con positivi, le Regioni hanno elaborato un documento in cui ammettono di fatto che il tracciamento è saltato e chiedono di ridurre la quarantena per evitare la paralisi delle attività produttive. L’ipotesi sul tavolo del Cts è far scendere l’isolamento a tre o cinque giorni a partire da inizio gennaio, per chi ha ricevuto la terza dose, oppure addirittura di azzerarlo. Preoccupa la crisi del turismo, con tante prenotazioni annullate e molte altre messe in stand-by in attesa di vedere l’evolversi della situazione. Situazione che, a vedere i numeri, fa impressione. I nuovi casi oggi sono oltre 78.300, una cifra mai raggiunta prima, e i decessi più di 200 e i ricoveri crescono di 366 unità. Intanto, al caos dei tamponi, con le code sempre più lunghe nelle grandi città, si aggiunge quello delle mascherine Ffp2: ora sono obbligatorie, ma i prezzi non sono stati calmierati e sono cominciate le speculazioni, che ricadono sul budget delle famiglie italiane. Nel resto d’Europa, Francia e Gb temono altri record di contagi (oggi in Gran Bretagna sono oltre 117 mila) e sono pronte a nuove restrizioni, mentre la Finlandia blocca gli ingressi a tutti i viaggiatori stranieri non vaccinati. Sul Fatto di domani daremo anche le nostre pagelle ai 10 personaggi più in vista nella pandemia del 2021.

SOLLIEVO O PAURA? QUANTO È GRAVE QUESTA OMICRON. Uno degli elementi cruciali per capire in che direzione andrà il nostro Paese (e non solo) travolto dalla quarta ondata è determinare la gravità della variante Omicron, sia in termini di diffusione sia di effetti. Diversi studi condotti nel Regno Unito e in Sudafrica (dove si ritiene si sia originata la mutazione) sembrano supportare l’ipotesi che questa variante di Covid provochi una malattia più lieve rispetto alla Delta, e sembri non aggredire i polmoni. I dati però non sono ancora definitivi. Quel che è certo è che Omicron si diffonde più velocemente, anche perché ha una maggiore capacità di sfuggire ai vaccini. Dovrebbe anche avere tempi di incubazione più brevi. Il mix di queste caratteristiche porta alcuni scienziati a pensare che il Covid in versione Omicron, combinato con la vaccinazione, si ridurrà alla famosa “influenza” e ci farà uscire dall’emergenza sanitaria. Ma non tutti sono d’accordo. Pfizer, intanto, ha fatto sapere che se necessario sarà in grado di mettere in commercio un vaccino aggiornato alla variante dalla primavera del 2022. Sul Fatto di domani faremo chiarezza su quello che si sa e quello che non si sa ancora su Omicron.

QUIRINALE, LA STRATEGIA DEI 5S E LO SCOGLIO DI AMATO. Ufficialmente, i partiti si sono ripromessi di non parlarne finché non sarà approvata definitivamente la manovra di bilancio (che è oggi alla Camera). In realtà, dopo la pausa natalizia le prese di posizione sul prossimo capo dello Stato sono ricominciate a rimbalzare sui media. Ieri Giuseppe Conte ha fatto un appello ai leader degli altri schieramenti: eleggere una donna. Un tentativo che pare di difficile realizzazione, ma che, come regola vuole, dice di più per quello che non dice. Parla cioè, del tentativo di evitare l’elezione di Mario Draghi al Quirinale, candidatura che resta la più forte tra quelle scoperte finora. Stamattina il leader 5 Stelle ha riunito i ministri e vicepresidenti per fare il punto, sul Fatto di domani vedremo qual è la strategia che si sta componendo in casa M5S. E mentre il centrodestra è sempre alle prese con l’ostinazione di Berlusconi, è intervenuto sul tema anche Matteo Renzi, leader senza popolo ma con una capacità di manovra in Parlamento ben nota agli avversari e (soprattutto) agli alleati. Il Senatore si schernisce: “Se avessi voluto fare l’ago della bilancia non avrei mai lavorato per il Governo Draghi ma avrei fatto nascere il Conte Ter”, scrive nella sua e-news. E sul Quirinale garantisce che Italia Viva lavorerà per creare “un quadro istituzionale utile all’Italia”. Frase tutta da interpretare, che non esclude neanche un ritorno di fiamma per Draghi al Colle. Prende piede, comunque, tra centro e centrosinistra l’ipotesi di Giuliano Amato (di cui sul Fatto ha scritto di recente Pino Corrias). Vedremo sul giornale di domani quante chances ha davvero il “dottor sottile”, nome inviso ai 5S.

ROMA, GUALTIERI SOMMERSO DAI RIFIUTI. Dopo due mesi dal suo insediamento come sindaco, la volata di Roberto Gualtieri si infrange contro un muro. Di rifiuti, nello specifico. Il sindaco del Pd, ex ministro dell’Economia del secondo governo Conte, aveva promesso di ripulire Roma dalla spazzatura entro Natale. Il suo piano straordinario è fallito: i sacchetti ammucchiati attorno ai cassonetti pieni sono spariti soltanto dalle vie del centro, nel resto della città è rimasto tutto uguale. Qualunque piano di pulizia si scontra con la carenza strutturale di impianti per il trattamento dei rifiuti che attanaglia la Capitale, e che abbiamo raccontato in un video approfondimento pubblicato su Fq Extra. Oggi nella conferenza stampa di fine anno, Gualtieri ha ammesso il fallimento, anche se ha provato a sottolineare il lato positivo: “Roma è più pulita di come l’abbiamo trovata”, ha affermato. Come a dire: non è andata bene, ma poteva andare peggio. L’amministrazione ammette che lo slancio è stato fermato da “diverse difficoltà dovute all’insufficienza degli sbocchi, all’inadeguatezza del meccanismo di raccolta delle utenze non domestiche e alle condizioni di operatività della flotta”. Problemi contro i quali si era scontrata anche Virginia Raggi durante tutto il suo mandato. E infatti ora Gualtieri promette di risolvere il problema degli impianti, però “entro cinque anni”, cioè alla fine del suo mandato. Cosa accadrà fino ad allora per le strade di Roma? Lo vedremo sul giornale di domani.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Salgono gli stipendi dei manager pubblici. Nella manovra di bilancio c’è un emendamento che ritocca al rialzo il tetto agli stipendi dei super-dirigenti della Pubblica amministrazione: dal 2023 potranno superare il limite attuale di 240 mila euro.

Contributi all’editoria. In due anni la contribuzione indiretta ai giornali è quasi raddoppiata, la nostra analisi.

Cingolani verso le dimissioni. Il ministro della Transizione ecologica oggi ha sostenuto: “Abbiamo centrato gli obiettivi posti da Draghi prima del compimento dell’anno. Ora c’è un problema di implementazione. E questa fase non ha bisogno di uno con il mio profilo”.

In Africa, il ritorno dei colonnelli. Nel corso del 2021 diversi Paesi africani hanno vissuto un colpo di Stato che ha portato al potere i militari.

Mia cara moglie. Esce in Italia il carteggio tra il celebre scrittore Antoine de Saint-Exupery e la consorte, tra amore e tradimento.


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