"Un cortocircuito al 15esimo piano, poi il passaggio decisivo, “l’effetto camino”, creatosi nell’intercapedine tra le finestre e la struttura in metallo che sorreggeva la ‘vela’. È questa l’ipotesi che sta prendendo corpo dopo i primi accertamenti tecnici dei Vigili del fuoco, supportati dai colleghi romani del Nucleo investigativo antincendi, nel day after dell’incendio che ha divorato la Torre dei Moro di via Antonini, a Milano. La possibilità che sia stato un cortocircuito a scatenare le fiamme è una di quelle al vaglio degli investigatori e degli inquirenti, guidati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, che in giornata aprirà un fascicolo con le ipotesi di disastro colposo o incendio colposo. Viene invece data per certa la dinamica dello sviluppo del maxi-rogo: dopo l’innesco al 15esimo piano, in un appartamento in quel momento vuoto, si è rapidamente propagato a tutto l’edificio a causa dell’’effetto camino’, generato dallo spazio fra la struttura in cemento armato e la copertura in metallo. Un’intercapedine di alcuni centimetri in cui l’aria all’interno ha accelerato la diffusione delle fiamme, che hanno velocemente divorato la struttura esterna e l’edificio."