Eni sapeva, ma ignorò il problema. Persino quando a segnalarlo fu un consulente ingaggiato per le verifiche su quei serbatoi che hanno sversato almeno 400 tonnellate di petrolio nel suolo e compromesso il “reticologo idrografico” della Val d’Agri, arrivando a lambire la diga del Pertusillo che rifornisce d’acqua parte della Basilicata e tutta la Puglia. Uno “stillicidio” di idrocarburi che – secondo la procura di Potenza – avrebbe causato un “disastro ambientale”. I manager d...
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Nelle carte dell'inchiesta per disastro ambientale che coinvolge 14 persone e ha portato ai domiciliari l'ex responsabile del Centro Oli, accuse verso i manager: agirono per "non compromettere l'efficienza e la redditività dell'attività, considerata in un'ottica meramente economica sganciata dal contesto ambientale". Gli sforzi erano concentrati a "silenziare" le criticità" per evitare che Viggiano diventasse "l'anello debole della catena produttiva"
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