giovedì 5 settembre 2013
Formia chiama a raccolta i sindaci dell’Ato 4 Acqua pubblica, l’iniziativa del Sindaco e del delegato Marciano
U
n confronto tra i sindaci
de ll’Ato 4 favorevoli
alla ripubblicizzazione
del servizio idrico. A convocarlo è stato il primo cittadino di
Formia Sandro Bartolomeo e il
suo assessore delegato Claudio
Marciano. L’incontro, fissato
per sabato 5 ottobre alle 11
presso la sala Sicurezza del Comune di Formia, è il primo
passo verso la formazione di un
coordinamento di sindaci e consigli comunali che condividano
iniziative volte al comune
obiettivo di uscire da Acqualatina. «I referendum popolari del
giugno 2011 – ricorda la lettera
recapitata ai 28 comuni
dell’Ato 4 – hanno espresso
chiaramente l’opinione degli
elettori italiani in merito alla
gestione del serivizio idrico integrato. Oltre a rigettare la privatizzazione forzata prevista
dal Decreto legislativo, gli elettori hanno infatti votato contro
la quota di remunerazione del
capitale investito, prevista fino
ad allora dalle tariffe dei gestori, decretando di fatto l’incom -
patibilità di un interesse privato
rispetto al bene comune acqua”.
Riflettori puntati sui risultati
prodotti da Acqualatina, da più
di dieci anni gestore del servizio
idrico integrato nei Comuni
dell’Ato4. «A nostro parere –
scrive il tandem BartolomeoMarciano -, Acqualatina costituisce un completo fallimento,
da almeno tre punti di vista:
industriale, finanziario e politico. Gli investimenti ordinari e
straordinari sugli impianti sono
stati insufficienti e mal spesi,
come dimostrano i continui
black-out idrici in occasione di
siccità o grandi piogge. Il bilancio della società vede perdite
annuali preoccupanti: in occasione dell’ultimo bilancio, il recupero dei debiti pregressi e di
quelli accumulati durante il
2012 ha prodotto un dimagrimento del capitale sociale di
circa due milioni di euro». C’è
poi il capitolo relativo al contratto di project financing stipulato con la Depfa Bank, oggetto
di un’altra lettera recapitata da
Bartolomeo e Marciano alla Segreteria Tecnica Operativa
dell’Ato 4. Lettera che cerca di
fare luce sulle motivazioni che
hanno spinto la Depfa Bank a
negare ad Acqualatina l’assen -
so richiesto per apportare modifiche alla Convenzione di gestione e al Piano d’Ambito, paventando un incremento del
rischio e una riduzione del merito creditizio del progetto. Altre due lettere saranno recapitate alla Sto per chiedere l’appli -
cazione di penali a carico del
gestore per il mancato rispetto
del contratto in occasione delle
varie crisi idriche che hanno
colpito la città di Formia, l’ulti -
ma delle quali nel quartiere di
Castellone. “L’enorme debito
contratto con la banca irlandese, le spese su personale e consulenze, il contenzioso con i
consorzi di bonifica del Lazio –
spiegano il sindaco e l’assesso -
re - sono alcune tra le questioni
che rendono problematico il ripristino di una serenità finanziaria nella società. Acqualatina ha soprattutto fallito nel rapporto con i cittadini. Lo scarso
livello di comunicazione, le
continue inchieste della magistratura, le critiche alla gestione
mosse dai vari comitati locali,
hanno creato un clima di sfiducia da cui difficilmente si potrà
tornare indietro”. Per il 51%, la
società appartiene ai Comuni
dell’ambito. E quindi, ricordano sindaco e assessore, “parte
della responsabilità di questo
fallimento ricadrà su di noi se
non ci attiviamo per trovare una
soluzione condivisa, che non
può certamente prescindere dal
rispetto della volontà popolare e
dal ripristino di una totale gestione pubblica del servizio”. Latina Oggi 4 settembre 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento