giovedì 5 settembre 2013

Cusani verso la decadenza Esposto sul tavolo di D’Acunto:«Revochi l’incarico al condannato»

La legge Severino impone alla prefettura di sospendere il presidente della P rov i n c i a DI ALESSANDRO PANIGUTTI C adono ad uno ad uno sotto i colpi della legge Severino. Una ventina tra consiglieri comunali, sindaci e consiglieri regionali sono già stati allontanati dalla politica dalle prefetture che applicano il decreto legge 31 dicembre 2012 n.235, che sospende dall’incarico gli amministratori locali che hanno ricevuto, anche soltanto in primo grado, condanne per reati contro la pubblica amministrazione. L’inclemenza dell’articolo 11 della legge Severino, «sospensione e decadenza di diritto degli amministratori locali in condizione di incandidabilità», è insuperabile, perché stabilisce che siano sospesi di diritto dalle cariche coloro che hanno ricevuto una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10 comma 1 lettere a, b e c dello stesso decreto legge. E tra quei reati figura anche l’abu - so d’ufficio. Insomma, ci sono tutti i requisiti necessari affinché la prefettura di Latina provveda a sospendere dall’incarico il vicino di casa Presidente dell’amministra - zione provinciale Armando Cusani, condannato il 2 luglio 2012 a due anni di reclusione per diversi reati, tra i quali anche l’abuso d’u ffi c i o . La condizione dell’inquilino numero 1 di via Costa è dunque perfettamente rispondente alla fattispecie contemplata dalla legge Severino. E se per caso nella prefettura di Latina la delicata quanto precaria posizione del Presidente della Provincia era passata inosservata (la condanna è precedente all’entrata in vigore del decreto n.235 del 31 dicembre 2012), da qualche ora il Prefetto D’Acunto è perfettamente informato della questione, visto che sul suo tavolo è stata recapitata ieri una formale richiesta di applica zione della legge Severino nei confronti di Armando Cusani. L’hanno depositata i consiglieri comunali di Sperlonga Benito Di Fazio e Alfredo Rossi, già parti civili nel processo per la vicenda degli abusi edilizi dell’Hotel Grotte di Tiberio di cui il Presidente della Provincia è comproprietario, processo conclusosi con la condanna di Cusani. I due consiglieri hanno chiesto al Prefetto D’Acunto l’ir - rogazione della sanzione della sospensione di Armando Cusani dalla carica di Presidente della Provincia e da quella di consigliere comunale di Sperlonga. «Nell’ipotesi di omessa attuazione di tale disposizione di legge - sottolineano Di Fazio e Rossi nel loro esposto - ci riserviamo la nomina di un commissario ad acta, trattandosi di attività vincolata e non discrezionale». E a giudicare da quanto sta accadendo nel Paese, dalla Sicilia all’Emilia Romagna, margini di discrezionalità nell’applicazione della norma sembrano essercene davvero pochi, dal momento che le prefetture hanno già ritenuto insussistente la questione della retroattività, perché superata da una sentenza del Consiglio di Stato. Gran parte degli uffici governativi periferici hanno chiesto ai Tribunali i carichi pendenti di politici e o che Cusani non fa mistero di voler essere il candidato pontino per Bruxelles, potrebbe dare il via ufficiale alla campagna elettorale con un gesto politicamente molto significativo: le dimissioni. Gli varrebbero una quota significativa di simpatia e di consensi, e toglierebbero d’impaccio l’inquilino di Piazza della Libertà, nella imbarazzante condizione di dover sfrattare il padrone di casa, visto che la prefettura è ospite della Provincia. Latina Oggi 5 settembre 2013

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