venerdì 30 giugno 2023

La valutazione del rischio sanitario per la qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/la-valutazione-del-rischio-sanitario-per-la-qualita-dellaria-dellagenzia-europea-per-lambiente/

La valutazione del rischio sanitario per la qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente

Come abbiamo visto nell’articolo L’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico nei dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, ogni anno l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) aggiorna le stime degli impatti sulla salute dell’esposizione ai seguenti inquinanti atmosferici chiave: particolato fine, biossido di azoto e ozono. In particolare, oltre a vari rapporti, mette a disposizione una apposita banca dati (con dati aperti e riutilizzabili) nella quale sono contenute le valutazioni aggiornate dal 2005 in poi; per vari ambiti territoriali (nazionale, provinciale, metropolitano, urbano); per i diversi inquinanti (PM10,PM2,5, NO2, Ozono); per diversi scenari di rischi.

Si tratta di un patrimonio prezioso di informazioni messe a disposizione di tutti, che vale la pena di esplorare, come facciamo in questo articolo.

In particolare abbiamo preso in considerazione due inquinanti: il biossido di azoto (NO2) più strettamente connesso con le emissioni da trasporto su strada ed il particolato fine (PM2,5) al quale concorrono più fonti emissive, ma in particolare le enissioni del riscaldamento domestico (anche se in alcune zone incidono maggiormente le emissioni da attività agricole ed industriali).

Abbiamo considerato lo scenario di rischio, definito “WHO_2021_AQG_Scen_Base”, e cioé quello che rappresenta la mortalità che potrebbe essere evitata se fossero rispettati i valori raccomandati dall’OMS nelle linee Guida del 2021. Sono considerate “morti premature” che si verificano, cioè, prima che una persona raggiunga l’età media prevista. Questa età attesa è tipicamente l’aspettativa di vita per un paese, stratificata per sesso ed età. Il dato “Anni di vita persi” tiene conto nelle morti premature e dell’età a cui essa è avvenuta.

L’impatto a livello nazionale

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