martedì 21 gennaio 2020
discarica di Borgo Montello non è tempo di promossi e bocciati, ma solo di comunione di intenti in difesa del territorio
ringrazio, per conto dei cittadini residenti in via Monfalcone, tutti coloro (parlamentari, consiglieri ai vari livelli, cittadini, comitati) che hanno chiamato e scritto chiedendo informazioni, esprimendo solidarietà e incoraggiamento, con proposte e suggerimenti in merito all'evoluzione rifiuti e alla conferenza dei servizi in programma alla regione Lazio prevista per il 22 gennaio e poi spostata al 5 febbraio. Presto sapremo se è un nuovo inizio, con una presa di coscienza corale e collettiva che è l'unico vero modo di prevenire quelle distorsioni del sistema che hanno prodotto inchieste, arresti, sequestri, indagini, processi e tante pagine delle varie commissioni contro le mafie e le ecomafie. Questo non è il momento di promuovere o bocciare qualcuno. La difesa del territorio, dei diritti civili e sociali o è un patrimonio collettivo e condiviso oppure ciascuno ha perso qualcosa. Chi parla di sindrome Nimby, oltre che di essere ignorante, dimostra il suo basso livello di umanità. Altre volte, sentendo parlare esperti o presunti tali, ho detto che, in teoria, potrebbe anche andare bene un progetto o un impianto se però non determinasse dolore, perdita di dignità, servitù, inquinamento e malattie. Quindi, prima di tutto, come collettività dobbiamo chiedere scusa alle famiglie Piovesan, ai residenti in via Monfalcone. Risarcirli è qualcosa di più di un obbligo morale. Come cittadini non ci interessa chi amministra o governa o chi viene nominato o incaricato, ne chiediamo di sostituire questo o quell'assessore o presidente. Di certo questo è il momento dell'unità di intenti, del confronto, della condivisione. Gli impianti per il riciclo, il trattamento dei rifiuti servono, così come le discariche per quelle parti che dovrebbero essere residuali di rifiuti non riciclabili. Da qualche parte vanno quindi realizzati possibilmente nel rispetto della programmazione e sopratutto delle regole per non inquinare e senza avvelenare. Anche questo non dipende dai cittadini o dai comitati che però devono far parte del processo decisionale. La scelta dell'impianto non deve diventare una scelta sull'imprenditore da favorire, ma sul migliore impianto con la migliore tecnologia, con i dovuti controlli. Proprio per chiarire, per quanto possibile, alcuni aspetti, visto le tantissime richieste di informazioni e chiarimenti, farò alcuni post con il metodo della domanda e della risposta. Per adesso è d'obbligo ringraziare l'amministrazione comunale di Latina con il sindaco Coletta e l'assessore all'ambiente Lessio per aver compreso la serietà della situazione e sopratutto per la disponibilità mostrata all'ascolto e alla condivisione e confronto. Spero appunto sia un nuovo inizio con tutte le forze politiche che si sono dimostrate attente in difesa dell'ambiente e dei diritti civili e sociali.
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