La
Provincia
di Latina ha
approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 8 del
11/04/2018, recante “Schema
di proposta di Piano Provinciale dei rifiuti ai sensi della DCR Lazio
n. 14 del 18/01/2012 - Revisione di aggiornamento 2018”, le
aree idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di
smaltimento di rifiuti elaborate in quattro planimetrie:
Allegato
3:
Provincia
di Latina - “Analisi preliminare delle aree non interessate da
fattori escludenti/condizionanti definiti dal Piano regionale dei
Rifiuti (DCR 14/2012 e ss.mm.ii.) ai fini dell'individuazione di aree
idonee alla realizzazione di impianti di smaltimento finale”
Allegato
4:
Provincia di Latina - “Analisi preliminare delle aree non
interessate da fattori escludenti/condizionanti definiti dal Piano
regionale dei Rifiuti (DCR 14/2012 e ss.mm.ii.) ai fini
dell'individuazione di aree idonee alla realizzazione di tutte le
tipologie di impianti di trattamento (escluse discariche)”
Allegato
5:
Provincia
di Latina - “Analisi preliminare delle aree interessate da fattori
escludenti/condizionanti definiti dal Piano regionale dei Rifiuti
(DCR 14/2012 e ss.mm.ii.) ai fini dell'individuazione di aree idonee
alla realizzazione di impianti di smaltimento finale”
Allegato
6:
Provincia
di Latina - “Analisi preliminare delle aree interessate da fattori
escludenti/condizionanti definiti dal Piano regionale dei Rifiuti
(DCR 14/2012 e ss.mm.ii.) ai fini dell'individuazione di aree idonee
alla realizzazione di tutte le tipologie di impianti di trattamento
(escluse discariche)”
Per
la provincia di Roma sono state inviate alla regione Lazio due
planimetrie in scala 1:100.000
Allegato
I:
Città
Metropolitana di Roma - "Analisi preliminare delle aree non
interessate da fattori escludenti/condizionanti definiti dal Piano
regionale dei Rifiuti (DCR 14/2012 e ss.mm.ii.) ai fini
dell'individuazione di aree idonee alla realizzazione di tutte le
tipologie di impianti di trattamento (escluse discariche)"
Allegato
2:
Città
Metropolitana di Roma - "Analisi preliminare delle aree non
interessate da fattori escludenti/condizionanti definiti dal Piano
regionale dei Rifiuti (DCR 14/2012 e ss.mm.ii.) ai fini
dell'individuazione di aree idonee alla realizzazione di impianti di
smaltimento finale"
In
caso di carenza impiantistica, in attesa dell’autosufficienza di
ATO, l’ATO deficitario può utilizzare impianti presenti in altri
ATO, fermo restando il principio di prossimità.
Secondo
le previsioni nell'ATO della provincia di Latina serve una discarica
che va da 61 a 69 mila tonnellate annue.
Per
impianti
di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani raccolta in
maniera differenziata, l'ATO di Latina può ricevere rifiuti dagli
altri ATO per il doppio della produzione provinciale.
impianti
compostaggio in provincia di Latina dati 2017: Acea Ambiente srl (ex
Kyklos) Aprilia capacità autorizzata 120 mila tonnellate annue, Self
Garden Aprilia 45 mila ton/annue, Sep Pontinia 49.500 ton/annue, Acea
Ambiente (ex Solemme) Sabaudia 25 mila ton/annue
rifiuti
organici trattati nel 2017: Kyklos 41.707, Self Garden 22.215, SEP
41.842, Rifiuti organici trattati in impianti di compostaggio del
Lazio (tonnellate), anno 2017
Tmb
Rida ambiente Aprilia tonnellate rifiuti autorizzati 409.200,
trattati 2017: 300.357, RU indiff 285.780, altri TU 13.455, RS 1.122,
rifiuti prodotti 229.732 (76%)
rifiuti
inviati da Rida Ambiente a
discarica
Belvedere (PI) ton 55.320, CISA (TA) 5.885, Lazio Ambiente
Collefferro (RM) 9.228, recupero materia F.lli Lupoli Cisterna 24,
RMB (BS) 3.639, Metalcoop Marcianise (CE) 12, recupero energetico
Acea ambiente (San Vittore FR) 155.162, ETA Energie tecnologie
ambiente FG Manfredonia 463
3.7
Provincia di Latina
L’impianto
di TMB localizzato nella provincia di Latina, gestito da RIDA
Ambiente srl, dispone di una quantità autorizzata pari a 409.200
tonnellate ed ha trattato, complessivamente, un quantitativo di
rifiuto pari a 300.357 tonnellate. I rifiuti trattati sono costituiti
da: rifiuto urbano indifferenziato, 285.780 tonnellate, da altri
rifiuti urbani, 13.455 tonnellate e da rifiuti speciali, 1.122
tonnellate. Dall’analisi dei dati non risulta trasferenza di
rifiuti urbani presso altri impianti, inoltre, considerata la
quantità autorizzata, il sistema impiantistico teoricamente potrebbe
trattare ancora oltre 100 mila tonnellate di rifiuti (vedi dettaglio
Tabella 37).
Dal
trattamento dei rifiuti, tale impianto produce, un quantitativo di
rifiuti (sub-capitolo 1912), di circa 230 mila tonnellate, di cui
oltre 164 mila tonnellate sono avviate ad impianti localizzati in
regione e oltre 65 mila tonnellate sono trasferite fuori regione;
sono stati classificati dal produttore come “parte di rifiuti
urbani e simili non compostata” (CER 190501) smaltiti in discarica.
Non risulta esportazione verso l’estero.
Trattamento
meccanico Castelforte CSA con recupero di materia per un totale di
1.934 tonnellate e all'inceneritore 24.217 tonnellate
la
volumetria disponibile in discarica nella regione Lazioal 31.12.2018
è di 400.000 mc Lazio Ambiente Colleferro Colle Fagiolara, MAD
200.000 mc Civitavecchia Fosso Crepacuore, MAD 20.000 Cerreto
Roccasecca FR, Ecologia Viterbo Le Fornaci Viterbo 50.000 mc, per un
totale di mc 670.000, mentre la produzione stimata da inviare in
discarica per il 2019 è di tonnellate 733.153
impianti
di compostaggio nell’ipotesi
di raggiungimento del 70% di raccolta differenziata totale, tenuto
conto della capacità di trattamento autorizzata, pari a 445.500
tonnellate,
sarà necessario disporre di ulteriori impianti, rispetto a quelli
già autorizzati, per una capacità complessiva di circa 373.900
tonnellate. Tale
quantitativo diminuisce con il compostaggio domestico
Non
sono previsti nuovi inceneritori
Ai
sensi dell’articolo 200, comma 7, del d.lgs. 152/2006 e successive
modifiche, il suddetto Piano, stabilisce che all’interno dei 5 ATO
prima definiti si debbano:
-
Organizzare i servizi di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati;
-
Garantire l’autosufficienza degli impianti di selezione dei rifiuti
urbani indifferenziati (c.d. impianti di trattamento meccanico
biologico,TMB);
Garantire
l’autosufficienza degli impianti di smaltimento di rifiuti urbani
(discariche).
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