mercoledì 18 maggio 2016

OPERA PRIMA Tra finzione e realtà Mafia e rifiuti tossici, la resa dei conti di Gioia ANCOR PRIMA della camorra dei Casalesi,

furono
i mafiosi negli anni settanta e cominciare il business
dei rifiuti tossici e ad avvelenare molte campagne
siciliane. È questo il filo conduttore di Iner ti,
primo romanzo della giornalista palermitana Barbara
Giangravè. La protagonista è una trentenne di
nome Gioia Lantieri che, rimasta senza lavoro, torna
nel suo paesino d’origine, l’immaginario Acremonte,
dalle parti di Siracusa. Gioia arriva da Palermo
e si trova di fronte a una dolorosa resa dei
conti, non solo personale. I suoi genitori sono morti
un lustro prima in un misterioso incidente stradale
e il suo passato cela anche una tragica storia di violenza
sessuale. Ma il dramma più forte, al ritorno, è
l’insolito aumento di tumori tra gli abitanti del paesino,
compreso Fabio, antico amore ai tempi dell’adolescenza.
La rabbia della donna, per le ferite della
vita, s’incanala così in un’operazione verità difficile,
se non impossibile in una realtà dove l’omertà
è legge della politica consociativa e delle istituzioni
corrotte (l’Asl ma anche i carabinieri compiacenti),
non solo delle cosche. Giangravè, con
uno stile asciutto e nitido, senza mai perdere il ritmo
della narrazione, mette a fuoco l’orrenda apocalisse
dei rifiuti tossici nella sua terra natìa. La Sicilia
come la Terra dei fuochi. Sulla pelle di cittadini
rassegnati, che hanno paura di ribellarsi.
FD’E (il fatto quotidiano 18 maggio 2016)

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