Si chiama Efesto il prototipo di drone realizzato dall'area di ricerca di Pisa del Cnr che sarà impiegato nell'agricoltura di precisione e in viticoltura per ridurre al minimo gli impatti ambientali dei sistemi produttivi.
Efesto permetterà di risparmiare acqua e pesticidi: ad esempio, si potranno aggiustare i parametri della semina, la modulazione delle dosi di fertilizzante, l'applicazione sito-specifica dell'acqua, dei pesticidi, degli erbicidi.
Utilizzando le mappe prodotte dal drone, si applica una strategia di deficit irriguo che può portare ad un risparmio di acqua del 25%.
Il drone, prodotto da Sigma Ingegneria, dispone di sistemi multisensoriali messi a punto dall'Istituto di scienze e tecnologie dell'informazione (Isti-Cnr), dall'Istituto di biometereologia di Firenze (Ibimet-Cnr) e dal gruppo Refly del Cnr pisano. "Grazie a Efesto abbiamo la possibilità di acquisire dati provenienti da più sensori contemporaneamente e ad altissima risoluzione in modo da poterli elaborare assieme - ha sottolineato Alessandro Matese dell'Ibimet-Cnr - Dalla fusione di questi dati saranno elaborate indicazioni importanti".
"Il drone dà la possibilità di voli ripetuti, acquisizione di immagini visibili termiche e multispettrali georiferite e l'elaborazione post volo dei dati per la mosaicatura - ha aggiunto Ovidio Salvetti dell'Isti-Cnr". Al progetto hanno collaborato Andrea Berton, Alessandro Zaldei, Beniamino Gioli, Piero Toscano, Filippo Di Gennaro.
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Efesto permetterà di risparmiare acqua e pesticidi: ad esempio, si potranno aggiustare i parametri della semina, la modulazione delle dosi di fertilizzante, l'applicazione sito-specifica dell'acqua, dei pesticidi, degli erbicidi.
Utilizzando le mappe prodotte dal drone, si applica una strategia di deficit irriguo che può portare ad un risparmio di acqua del 25%.
Il drone, prodotto da Sigma Ingegneria, dispone di sistemi multisensoriali messi a punto dall'Istituto di scienze e tecnologie dell'informazione (Isti-Cnr), dall'Istituto di biometereologia di Firenze (Ibimet-Cnr) e dal gruppo Refly del Cnr pisano. "Grazie a Efesto abbiamo la possibilità di acquisire dati provenienti da più sensori contemporaneamente e ad altissima risoluzione in modo da poterli elaborare assieme - ha sottolineato Alessandro Matese dell'Ibimet-Cnr - Dalla fusione di questi dati saranno elaborate indicazioni importanti".
"Il drone dà la possibilità di voli ripetuti, acquisizione di immagini visibili termiche e multispettrali georiferite e l'elaborazione post volo dei dati per la mosaicatura - ha aggiunto Ovidio Salvetti dell'Isti-Cnr". Al progetto hanno collaborato Andrea Berton, Alessandro Zaldei, Beniamino Gioli, Piero Toscano, Filippo Di Gennaro.
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