La Russia si impegna a rafforzare le comunicazioni sugli incidenti nucleari con la Norvegia
Traduzione di ProgettoHumus da http://www.bellona.org
Nonostante le crescenti tensioni tra Occidente e Oriente, la prossima settimana Norvegia e Russia sigleranno un accordo, a lungo desiderato, per la notifica congiunta degli incidenti nucleari. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri del Paese scandinavo, Borge Brende.
La Norvegia e la Russia firmeranno le “Procedure di notifica”, il 15 settembre, nel corso delle riunioni collaterali alla Conferenza generale dell’AIEA a Vienna.
“L’accordo prevede anche il monitoraggio delle grandi esercitazioni nucleari navali. Le procedure di notifica congiunte confermano, ancora una volta, che la cooperazione tra Norvegia e Russia in questo settore contribuisce a costruire la fiducia e ad aumentare la sicurezza su entrambi i confini”; ha dichiarato Brende.
Le nuove procedure di notifica comuni rappresentano un rafforzamanto di un accordo già in vigore tra i due paesi, firmato nel 1993, nel momento del crollo verticale della sicurezza nucleare e radioattiva nella ex Unione Sovietica.
I rischi – tra cui si annoverano circa 200 vecchi arrugginiti sottomarini nucleari della “Flotta russa del Nord”, strutture fatiscenti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare, di fari a propulsione nucleare a lungo raggio e per la navigazione lungo le coste artiche – sono vicini ad essere rimossi, soprattutto grazie ai finanziamenti della Norvegia e della Comunità Internazionale per le attività di bonifica.
La storia recente richiede l’urgenza di un accordo
Più volte, negli ultimi anni, la Norvegia ha richiesta garanzie alla Russia sui rischi nucleari derivanti dalla presenza della “Flotta del Nord” nella regione di Murmansk.
Secondo Nils Bohmer, direttore esecutivo di Bellona e fisico nucleare, è chiaro che l’accordo sia sopragggiunto in seguito all'indebolimento dei rapporti tra i due Paesi dopo una serie drammatica di incidenti verificatisi ai sottomarini nucleari tra il 2011 e 2015 nei cantieri navali di proprietà della società russa addetta alla loro costruzione.
Nel dicembre 2011 un incendio, a bordo del sottomarino nucleare “Ekaterinburg”, nel corso delle attività di riparazione, nel cantiere di Roslyakovo, vicino a Murmansk, provocò il ferimento di nove operai e durò per circa 20 ore.
“Dopo questo avvenimento la Norvegia ha capito che avrebbe dovuta essere prontamente informata di eventi di questo genere e, per ale motivo, é sorta l’esigenza di un accordo approfondito per porre le basi per una discussioni bilaterale”, ha detto Bohmer.
nel caso dell'incidente, i funzionari russi insistevano sul fatto che l’incendio fosse stato causato da lavori di saldatura difettosi che avevano propagato le fiamme ad un ponteggio di legno ed alla gomma dello scavo. I giornalisti di Bellona.org rivelarono invece che i rapporti ufficiali erano fuorvianti. : dimostrarono non solo che gli armamenti nucleari del sottomarino erano a bordo durante l’incendio, ma che gli oli pesanti nel sistema di navigazione del sottomarino, che gli ufficiali dichiararono non essere presenti, alimentarono invece, nel lungo termine, la propagazione delle fiamme.
Alexander Nikitin, ex capitano di un sottomarino della flotta navale russa che presiede il Centro per i Diritti Ambientali di Bellona.org, ha ulteriormente smentito l’idea della causa attribuita ad un ponteggio di legno, in quanto la manutenzione moderna dei sottomarini utilizza quelli metallici.
Infine, l’incendio non sarebbe stato segnalato dal Cantiera ma dai civili che, notando i pennacchi di fumo, avvertirono i Servizi di Emergenza del Ministero russo.
La questione Sicurezza nella più grande Società russa di costruzione navale.
Diversi incendi sui sottomarini in riparazione presso i cantieri navali della Unified Shipbuilding Corporation (http://www.oaoosk.ru/) sono scoppiati anche nel corso degli ultimi anni.
Recentemente, nel mese di aprile 2015, il sottomarino nucleare Orel ha preso fuoco nel cantiere Zvezdochka nella regione di Arkhangelsk. L’incendio è stato attribuito a lavori di saldatura negligenti.
Poco più di un anno prima, nel marzo 2014, il Krasnodar, in riparazione presso il cantiere di Nerpa Murmansk, prese fiamme dopo alcuni lavori di manutenzione. I funzionari russi inizialmente dichiararono che l’incendio non fosse stato a bordo dello scafo; alcuni organi di stampa smontarono questa versione.
Un incendio, nel mese di settembre 2013, allo scafo del sottomarino Tomsk nei cantieri navali vicino a Vladivostok, ferì 15 persone.
Come nell’incendio dell’Ekaterinburg, ci sono voluti diversi giorni affinchè i funzionari russi confermassero i dettagli che erano stati pubblicati prima dagli organi di stampa.
I rapporti ufficiali dicevano che nessuno era stato ferito, ma i giornalisti verificarno che 15 persone era state portate in ospedale con difficoltà respiratorie ed ustioni.
Per l’incendio del Tomsk venne lanciata anche un’inchiesta da parte del Comitato Investigativo Russo sulle pratiche di sicurezza in vigore nei cantieri della Società di costruzione.
Bohmer spera che il nuovo accordo faccia in modo che omissioni e bugie siano solo parte del passato.
“La nuova versione di questo documento testimonia che la Russia effettivamente informerà la Novergia sugli eventi nucleari con potenziali emissioni radioattive. Questo è un grande passo in avanti. Un’informazione tempestiva su eventuali fallout radioattivi renderà più facile l'adozione di misure preventive da parte della Norvegia. Sarà anche una segno positivo sul fatto che la Russia intende mantenere con noi un dialogo sulle questioni nucleari che diventano sempre più importanti specie in questo clima di braccio di ferro crescente con l’Occidente e con l’Ucraina”, ha concluso. http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2299
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