La lettera del 13 luglio è un documento interessante, perché rivela le difficoltà del nostro governo nell’adempiere agli obblighi derivanti dalla sentenza. Le autorità italiane hanno infatti fornito informazioni circa i progressi compiuti nell’esecuzione della sentenza in due occasioni. La prima è del 29 maggio (trasmessa alla Commissione europea l’1 giugno) con una nota della Presidenza del Consiglio, la seconda è del 22 giugno (trasmessa alla Commissione europea il 3 luglio) con un documento trasmesso dal ministero dell’Ambiente. La documentazione inviata, però, risultava per buona parte illeggibile tanto da costringere l’8 luglio la Rappresentanza permanente d’Italia a trasmettere ulteriore documentazione che andava a sostituire quella inviata a maggio dalla Presidenza del Consiglio.
In questi documenti, il nostro Paese dichiarava di aver proceduto alla messa in regola di 48 delle 198 discariche oggetto della condanna, contestando inoltre la presenza di 4 scarichi abusivi nell’elenco. Secondo la sentenza della Corte di giustizia europea, una situazione è sanata quando nei siti in questione non siano più depositati i rifiuti, i rifiuti pericolosi presenti  siano catalogati e identificati e, infine, vengano attuate le misure necessarie per «assicurare che i rifiuti presenti nei siti non mettano in pericolo la salute dell’uomo e dell’ambiente». Ciò significa svolgere analisi per verificare se i rifiuti – pericolosi e non – abbiano contaminato il sito. In base ai risultati, decidere se avviare la messa in sicurezza del sito, la bonifica o il ripristino dello stesso. Le eventuali misure da prendere, specifica il documento, spettano alle autorità italiane. Lettera morta per il nostro governo. Almeno a quanto emerge dalla lettera della Commissione europea: «Poiché buona parte delle informazioni fornite nelle suddette note non sono sufficientemente chiare o non sono complete, il pagamento della penalità è in effetti dovuto per molte delle discariche che le Autorità italiane considerano come messe a norma entro il 2 giugno 2015». http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/17/discariche-abusive-il-ministro-galletti-saranno-i-comuni-a-pagare-le-multe-inflitte-allitalia-dalla-corte-europea/2044436/