lunedì 22 ottobre 2012

arsenico chiudere la stalla quando i buoi sono scappati?

Ormai il vento dell'Ilva di Taranto soffia sempre più spesso sulla
provincia di Latina. Dopo decenni di oblio sulla discarica e sui
rifiuti (oggi pare ci siano importanti ammissioni spontanee in
proposito) è la volta dell'arsenico. Ricorderete che circa 2 anni fa
(vedere risposta Arpa Lazio
http://pontiniaecologia.blogspot.it/2010/11/arsenico-nellacqua-risponde-larpa.html)
avevo sollevato il problema. In pratica fino al 2010 non sono state
effettuate il numero di analisi per la ricerca dell'arsenico imposte
per legge a Pontinia. Fino alla fine di novembre per tutto il 2010 si
dimenticano di fare le analisi. Poi le effettuano solo in seguito alla
mia richiesta. E dato che nella prima analisi non sono conforme
vengono ripetute (vedere
http://pontiniaecologia.blogspot.it/2010/12/perche-doppie-analisi-sullarsenico.html).
Inutile dire che l'assessorato alla sanità e all'ambiente del comune
di Pontinia nulla farà nonostante le mie richieste per iscritto.
Naturalmente è solo una coincidenza il datore di lavoro. Poi
ricorderete il manifesto sbagliato della Asl che avrebbe dovuto
informare invece fornisce dati sbagliati. Proteste dell'ordine
professionale dei medici. Denuncia in procura dei verdi e conseguente
manifesto rimosso e modificato. Come viene rimosso il responsabile
dell'informazione sbagliata. Ricorderete (dato fondamentale) che la
proroga per l'acqua all'arsenico era scaduta e non era ancora stata
emanata la deroga che vale fino al 31/12/2012. Che la stessa acqua non
dovrebbe essere somministrata a bambini e anziani, quando supera il
livello di arsenico fissato a 10 μg/L. Quello che purtroppo sappiamo,
ma viene nascosto, sono decine e decine di sforamenti (in provincia di
Latina) (vedere
http://www.asl.latina.it/modules.php?name=Organizzazione&option=Arsenico)
del limite del valore di 10 μg/L limite previsto dal D.Lgs 02/02/2001
n.31  e un centinaio di situazioni tra 10 e 20 μg/L (in provincia di
Latina) per i quali le aziende alimentari avrebbero dovuto:
reidratazione e ricostituzione alimenti a consumo da parte dei bambini
inferiori a 3 anni di età; l'acqua non può essere utilizzata dalle
imprese alimentari
(http://www.asl.latina.it/componenti/actions.php?action=view&Id=757&fs=docazi).
Anche nel comune di Pontinia è stato raggiunto il limite di 10 μg/L
per il quale l'assessorato alla sanità e all'ambiente avrebbe dovuto
avvisare le numerose aziende alimentari per prendere le precauzioni
stabilite dalla Asl. Sarebbe interessante conoscere quante volte Asl,
Provincia, singoli sindaci dei comuni interessati (responsabili della
salute pubblica nel loro territorio) hanno inviato apposita
comunicazione alle aziende alimentari interessate e quando e come
hanno avvisato le famiglie del pericolo. Giorgio Libralato


Ambiente & Salute
VITERBO, PRESENTATI I DATI CIRCA MORTALITÀ E MALATTIE CORRELATE
ALL’ESPOSIZIONE ALL’ARSENICO
[ RAPPORTO ARSENICO APRILE 2012 ]



“Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione
alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni
residenti nei comuni del Lazio”



Redazione

Si è svolta presso la sede dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed
Odontoiatri a Viterbo la conferenza stampa che ha  presentato lo
studio “ Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in
relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle
popolazioni residenti nei comuni del Lazio”.  Questo recentissimo
studio, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio
Sanitario Regionale della Regione Lazio, ha valutato gli effetti
sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del
Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli
di arsenico, sostanza tossica e cancerogena, nelle acque destinate a
consumo umano . Lo studio illustrato dalla dottoressa Antonella Litta,
referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente
(International Society of Doctors for the Environment - Italia) e dal
dottor Luciano Sordini, segretario della Federazione Italiana Medici
di Medicina Generale -  sezione di Viterbo, ha focalizzato
l’attenzione in particolare sui dati rilevanti e preoccupanti circa
mortalità e malattie correlate all’esposizione all’arsenico nei
cittadini  residenti  in tutti i comuni  interessati della Provincia
di Viterbo. Presenti alla conferenza stampa medici, rappresentanti
delle istituzioni, cittadini impegnati nei comitati locali in difesa
della salute e giornalisti. Al termine dell’incontro la dottoressa
Antonella Litta e il dottor Luciano Sordini, anche a nome del
Consiglio dell’Ordine dei Medici- Chirurghi  di Viterbo,  sono tornati
a chiedere a tutte le istituzioni  il pieno rispetto delle vigenti
disposizioni di legge e l’attuazione, come già più volte indicato, di
interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle
acque ad uso potabile. L’avvio di una informazione corretta e diffusa
rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni  della  provincia di
Viterbo e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle
strutture militari e carcerarie, come la necessità di studi di
monitoraggio della salute delle persone e in particolare dei bambini,
come segnalato anche nelle conclusioni dello studio in questione.
Infine, hanno indicato come possibile iter per garantire subito la
sicura e completa salubrità delle acque di cui la dearsenificazione e'
parte sostanziale, che le  amministrazioni comunali, provinciali,
regionali e le autorità e le società di gestione dei servizi idrici,
agiscano  immediatamente utilizzando le migliori tecnologie
disponibili, per l'acquisto, messa in opera e gestione delle quali
potrebbero utilizzare anche fondi propri, avviando successivamente le
procedure di recupero di quanto anticipato e speso a tutela della
salute pubblica.

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