sabato 9 novembre 2024

 anticipazioni de Il fatto quotidiano in edicola oggi

tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-8-novembre-2024/

La giornata in cinque minuti

AMSTERDAM, TIFOSI ISRAELIANI AGGREDITI DOPO IL MATCH AJAX-MACCABI: 5 RICOVERATI IN OSPEDALE, 62 ARRESTI. NETANYAHU: “TORNATA LA NOTTE DEI CRISTALLI”. Il bilancio è di 62 arresti e 5 ricoveri in ospedale, ma dimessi questa mattina. Circa 20 o 30 tifosi israeliani sono stati feriti lievemente. Netanyahu aveva paventato una missione dell’esercito per riportare in patria i tifosi di Tel Aviv, poi ha rinunciato confidando nella sicurezza garantita dalle autorità olandesi. Il governo israeliano aveva anche lanciato l’allarme su 11 israeliani che si temevano dispersi: tutti rintracciati. La furia contro la tifoseria israeliana si è scatenata nella notte, con le violenze immortalate in alcuni video diffusi sui social: spinte, pugni, calci, con l’obbligo talvolta di pronunciare lo slogan “free palestine”. Le immagini ritraggono anche i tifosi del Maccabi Tel Aviv strappare bandiere palestinesi e intonare il coro “che vinca l’Idf – ammazzate tutti gli arabi”. Il quotidiano tedesco Bild riferisce di ultrà israeliani che recitano un inno alle stragi a Gaza: “non ci sono più scuole perché non ci sono più bambini”. Secondo la polizia olandese, già mercoledì i tifosi del Maccabi avevano strappato e bruciato bandiere della Palestina, prendendosela anche con un tassista. Il giorno dopo, per placare gli animi, la sindaca di Amsterdam Femke Halsena aveva vietato la manifestazione filopalestinese contro l’arrivo del club israeliano. Invece il raduno è andato in scena prima della partita, malgrado il divieto, sotto lo sguardo vigile della polizia che ha scongiurato conflitti. Dentro lo stadio, gli ultrà del Maccabi hanno sparato fumogeni durante il minuto di silenzio dedicato alle vittime delle inondazioni di Valencia. Dopo il match, nella notte tra le vie del centro di Amsterdam, sono scattate le violenze contro i tifosi israeliani. Programmate, secondo la testata israeliana Haaretz, che racconta di imboscate. “Pogrom”, li ha definiti l’ambasciata israeliana in Germania su X e il Presidente della repubblica Isaac Herzog. Netanyahu ha rievocato “la notte dei cristalli”. Il leader dell’estrema destra Geert Wilders ha parlato di “caccia all’ebreo. Che si arresti e si deporti la feccia multiculturale che ha attaccato i fan del Maccabi Tel Aviv”. Sul Fatto di domani la cronaca e l’approfondimento degli scontri e delle aggressioni.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, MOSCA: “I NOSTRI OBIETTIVI NON CAMBIANO”. BOMBE SU ZHAPORIZJA. MELONI: “FINO A QUANDO CI SARÀ IL CONFLITTO, L’ITALIA SARA A FIANCO DI KIEV”. Appena ieri, il presidente russo Putin ha dichiarato che è aperto al dialogo con il neo eletto presidente Trump, per porre fine al conflitto in Ucraina, iniziato quasi tre anni fa con l’invasione russa. Oggi, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov precisa che questa volontà di dialogo non cambia gli obiettivi di Mosca. Sulla volontà della nuova amministrazione americana di concedere i territori conquistati alla Russia sono già circolate le indiscrezioni. Come reagirà l’Europa? Per la presidente del consiglio, Giorgia Meloni “gli ucraini hanno avuto un coraggio straordinario, l’Occidente ha sostenuto l’Ucraina e penso che questo sia l’elemento che fa la differenza. Dopodiché ovviamente vedremo come evolve lo scenario nelle prossime settimane ma io ribadisco che finché c’è una guerra l’Italia sarà al fianco dell’Ucraina”. Lo scenario dell’Est attualmente vede l’avanzata nel Donbass delle truppe russe, mentre quelle ucraine tengono zone nella regione del Kursk, dove hanno sorpreso l’esercito di Mosca. Bombe russe su Zhaporizjia da ieri, dove il bilancio dei morti sale a dieci. Sullo stato della guerra, sul Fatto di domani leggerete una analisi dell’ex generale Fabio Mini, e un reportage da Kharkiv. Inoltre, ci sarà spazio anche per il tema delle spese belliche in Italia, che vede il governo con posizioni diverse.


STATI UNITI, LE PRIME MOSSE DI TRUMP: PIÙ SANZIONI ALL’IRAN. IL PENTAGONO TEME LA DERIVA AUTORITARIA DEL PRESIDENTE. Il presidente eletto Donald Trump intende aumentare le sanzioni contro l’Iran e limitarne le vendite di petrolio come parte “di una strategia aggressiva per indebolire il sostegno di Teheran ai rappresentanti del Medio Oriente e al suo programma nucleare”. La notizia è rilanciata dal Wall Street Journal. Non è un mistero che Trump ritenga l’Iran il nemico numero uno degli Usa. Ma il tycoon al suo secondo mandato non consecutivo deve affrontare anche tematiche interne. Il Pentagono teme “i grandi sconvolgimenti” che potrebbero verificarsi con Trump comandante in capo, con una “deriva autoritaria”, ma anche “un processo decisionale caotico che con bruschi cambiamenti renda difficile il lavoro”. La disamina è del Washington Post, che ricorda come durante il suo primo mandato, Trump si sia scontrato spesso con i generali e i funzionari del Pentagono, a volte licenziandoli su due piedi. Non a caso, forse, il presidente in campagna elettorale ha fatto la battuta sui “generali di Hitler” come simbolo di fedeltà. L’elezione del tycoon, sebbene sia stata sostenuta dal voto popolare, non piace a tutti. Sono aumentate le ricerche su come trasferirsi all’estero, un fenomeno che già si era manifestato nel 2016. Il tema “trasferirsi in Canada” è salito del 1.270%, seguono Australia e Nuova Zelanda. Infine, c’è già una mobilitazione. Decine di migliaia di persone sono attese a Washington prima del giuramento di Trump, per manifestare contro le politiche del presidente su donne, la comunità Lgbtq e le minoranze. L’appuntamento è fissato al 18 gennaio. Sul giornale di domani leggerete le novità dagli Stati Uniti, e le prime decisioni che Trump intende prendere sulla politica estera.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Palermo, 7 anni di carcere al branco che stuprò una ragazza e filmò la violenza. Il tribunale di Palermo ha condannato a 7 anni di carcere, quattro dei sei ragazzi accusati dello stupro di gruppo di una ragazza di appena 19 anni, violentata in un cantiere abbandonato. La viooenza avvenne nel luglio 2023. Un quinto imputato ha avuto una condanna a 6 anni e 4 mesi; il sesto a 4 anni e 8 mesi. A denunciare ai carabinieri gli abusi, ripresi dal maggiore degli imputati col cellulare, fu la vittima. Per la violenza è già stato condannato dal gup dei minori, a 8 anni e 8 mesi, l’unico tra i componenti del gruppo che all’epoca dei fatti era minorenne.

Istat, a settembre ventesimo calo della produzione industriale. Cgil: “Narrazione del governo non è credibile”. L’indice destagionalizzato della produzione industriale è calato dello 0,4% rispetto ad agosto. Si tratta del ventesimo calo consecutivo, che inizia a farsi sentire su Pil e occupazione. Per il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo “la narrazione del governo di un Paese in crescita, che ha riconquistato un forte ruolo europeo e internazionale e che ha invertito la tendenza, non è credibile”.

Sciopero del trasporto locale, disagi e traffico nelle città. Salvini: “Sarà l’ultimo di questo genere”. Disagi e traffico nelle grandi città. A Roma si sono fermate tutte le metropolitane, i bus hanno corso a scartamento ridotto. A Milano tre linee della metropolitana hanno interrotto il servizio, come i mezzi di superficie. A Napoli blocco totale per i treni Eav, per le funicolari, tram e bus e per la linea 1 della metro. A Bologna l’adesione ha toccato il 90%. La protesta, di 24 ore, è stata indetta congiuntamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Salvini, già critico nei giorni scorsi, ha attaccato i sindacati: “Non sarò io a togliere il diritto di sciopero a nessuno, però c’è anche il diritto al lavoro, alla salute e alla mobilità di milioni di italiani (…) Per quello che mi riguarda, quindi, sarà l’ultimo sciopero di questo genere”.

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