lunedì 29 aprile 2024

Il Fatto di domani. Santanchè, la villa in Versilia tra proprietari mai visti, abusi e sanatorie. Primo maggio, decreto lavoro coi "fichi secchi"

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-29-aprile-2024/

La giornata in cinque minuti

SANTANCHÈ, LA VILLA DEI FANTASMI CON GLI ABUSI “OLTRE LA SIEPE”. Dopo la chiusura delle indagini per truffa all’Inps (sulla cassa integrazione durante la pandemia) e falso in bilancio (per i conti della galassia Visibilia), per la ministra Daniela Santanchè arrivano altri guai dalla villa intestata al figlio, tra Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi, nel bosco della Versiliana. Ma Lorenzo Mazzaro (figlio di Daniela e Canio Mazzaro) risulta proprietario sulla carta e, in paese, difficile scovare qualcuno che lo conosca. Nessuno l’ha mai visto, il pargolo Santanchè, neppure il fotografo incaricato di immortalare la dimora per un servizio illustrato sulla rivista Ville e Giardini, nell’agosto 2016. L’editrice della testata era proprio la ministra con la società Visibilia editore: nell’articolo a corredo delle foto parla una misteriosa proprietaria, che non si qualifica mai per nome. Di sicuro, il preliminare di vendita (del 28 febbraio 2014) era firmato Daniela Santanchè, poiché il figlio era minorenne e avrebbe compiuto 18 anni appena due giorni prima della stipula del rogito: la carta risale al 17 aprile 2014. È altrettanto certo come il sostanzioso mutuo sia stato concesso senza ostacoli: 750 mila euro in 25 anni, rate mensili da 2500 euro, per uno studente appena maggiorenne e senza reddito. Infatti il prestito è garantito da un “fideiussore” – di cui non si svela il nome – per 1,5 milioni. Sorge il sospetto che Lorenzo Mazzaro sia il proprietario fittizio, per risparmiare sulle tasse grazie all’escamotage della “prima casa”. La dimora ha un altro problema: 9 abusi edilizi con altrettante richieste di sanatoria, bocciate dagli uffici comunali. Lì alloggiò la premier nell’agosto agosto 2022, dopo la presentazione del suo libro “Io sono Giorgia”. Per una vicenda di abusi edilizi, Meloni chiese la dimissioni della ministra Josefa Idem (Pd) nel 2013. Oggi palazzo Chigi tace. Sul Fatto di domani vi racconteremo nuovi dettagli sull’affaire della villa in Versilia.


EUROPEE, LA TRUFFA DEI LEADER IN LISTA E LE CONSEGUENZE PER LA PARITÀ DI GENERE: GLI ITALIANI BOCCIANO LE CANDIDATURE “FARSA”. Gli italiani non sembrano apprezzare la candidatura “farsa” dei leader per il parlamento europeo: secondo un sondaggio dell’istituto Quorum/YouTrend per SkyTg24, il 61% degli intervistati boccia la corsa dei capipartito con le dimissioni al traguardo. Perché la sicurezza è una: Schlein, Meloni e Tajani rinunceranno al seggio europeo, in caso di elezione. Ieri la premier, con l’invito a scrivere sulla scheda solo il suo nome – Giorgia, senza cognome – ha trasformato le urne europee in un plebiscito su di lei. Dunque, una doppia truffa agli elettori, che esprimono una preferenza destinata a restare sulla carta. Del resto, Meloni è in buona compagnia: Antonio Tajani sarà capolista per Forza Italia in tutti i collegi tranne che nelle isole. Elly Schlein sarà in cima alle liste dem nelle circoscrizioni del centro Italia e delle isole. Oggi anche Carlo Calenda ha annunciato la sua candidatura per Bruxelles. Il capolista al Sud per Azione sarà Marcello Pittella, l’ex Pd che ha appena fatto incetta di preferenze nelle elezioni regionali in Basilicata, contribuendo in modo decisivo al buon risultato di Azione e alla vittoria di Vito Bardi. Non si sa se Pittella lascerà il seggio in Basilicata, qualora fosse eletto in Ue: in un caso o nell’altro, dovrà rinunciare a un incarico tradendo il mandato degli elettori; l’ennesimo bluff dopo quello dei capipartito. Sul Fatto di oggi, Massimo Cacciari ha speso parole al vetriolo contro il personalismo di Meloni e Schlein. Sul Fatto di domani approfondiremo alcuni dettagli sulla corsa per le europee. Ad esempio, gli elettori potranno indicare tre preferenze, con l’obbligo di barrare un uomo e una donna nel caso di scelta plurima: non è detto che la corsa delle leader, Meloni e Schlein, incentivi la parità di genere nel parlamento europeo. Poi vi racconteremo come procede la raccolta firme del movimento guidato da Michele Santoro, a caccia del 4% per entrare a Bruxelles.


PRIMO MAGGIO, MELONI ANNUNCIA IL DECRETO “FICHI SECCHI”. Primo maggio che vai, decreto che trovi. Anche quest’anno in occasione della festa dei lavoratori, Giorgia incontra oggi i sindacati per annunciare la legge che porterà domani in consiglio dei ministri. Però quest’anno di soldi da spendere per un tema che non è certo caro alla destra (vedi scure su Rdc, affossamento salario minimo e la pessima legge varata sulla sicurezza nei cantieri) ce ne sono quasi zero, circostanza certificata anche nel Def, con debito e deficit in aumento. A Cgil, Cisl, Uil e Ugl annuncerà una misura che sa di vecchio: i maxi sgravi per le assunzioni già approvati lo scorso autunno, ma ancora non entrati in vigore perché mancava il provvedimento attuativo. Per rimpolpare il pacchetto, poi spera di poter annunciare il sospirato “bonus tredicesime“. Ma nonostante l’indennità sia riservata a una platea molto limitata di dipendenti a basso reddito, le coperture non sono ancora state trovate. Quindi si rischia l’ennesimo annuncio spot. Sul Fatto di domani vedremo di cosa sta parlando, ma vedremo anche – sempre in ambito lavoro – cosa sta succedendo a Ikea e sulle coste della Romagna.


GUERRA ISRAELE -HAMAS, GLI USA AI FONDAMENTALISTI: “ACCETTATE LA TREGUA”. LA CORTE INTERNAZIONALE PREPARA MANDATI D’ARRESTO. Gli Stati Uniti accelerano per evitare l’operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Al momento, Tel Aviv effettua raid – nell’ultimo si sono registrate 25 vittime – ma il primo ministro Netanyahu aspetta a dare il via all’ingresso in massa delle truppe. Più volte il premier si è scontrato con il presidente americano Biden su questo tema: per Netanyahu l’operazione a Rafah non è rinviabile perchè serve a mettere fuori gioco gli ultimi battaglioni di Hamas e recuperare gli ostaggi. Ma a Rafah si trova anche un milione di civili che non ha via di fuga. La Casa Bianca punta sul futuro assetto dell’area: e un ruolo lo giocherà l’Arabia Saudita. L’intesa è “molto vicina”: a confermarlo il ministro degli Esteri, Faisal bin Farhan dopo l’incontro con il segretario di stato Usa, Antony Blinken. Quest’ultimo sollecita Hamas ad accettare la tregua con lo Stato ebraico, la seconda dopo 206 giorni di conflitto: “In questo momento, l’unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas”. Lo Stato ebraico chiede il rilascio di 33 ostaggi in cambio di 40 giorni di cessate-il-fuoco e del rilascio di centinaia di detenuti palestinesi.Su tutto questo pesa anche la situazione politica in Israele, dove il primo ministro Netanyahu è oggetto di critiche interne per aver permesso il massacro del 7 ottobre da parte dei fondamentalisti – 1.200 morti, 3.000 feriti e centinaia di ostaggi – e per come ha gestito al questione dei civili tenuti prigionieri da Hamas. Su di lui, e sui leader islamici, incombe la decisione della Corte penale internazionale che, secondo il New York Times, potrebbe spiccare mandati di arresto. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla crisi in Medio Oriente e le novità sulle proteste pro-Palestina nei campus universitari americani ed europei.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Il giornalista Franco Di Mare: “Ho un tumore incurabile, in Rai non mi risponde nessuno: ripugnante”. Il volto di Viale Mazzini, 68 anni, in un’intervista al Corriere della Sera ha svelato di aver contratto un mesotelioma, una forma di cancro legata all’amianto. Di Mare è stato a lungo inviato di guerra nei Balcani. Il giornalista ha lamentato la fuga dei dirigenti di viale Mazzini: “Quando mi sono ammalato ho chiesto di avere lo stato di servizio, con l’elenco delle missioni, per supportare la diagnosi. Ho mandato almeno 10 mail, dall’ad al capo del personale. Nessuna risposta. Con alcuni prendevo il caffè ogni mattina. Mi hanno ignorato. Ripugnante, dovrebbero vergognarsi”.

Gerard Depardieu in stato di fermo: è accusato di molestie sessuali su due donne. Secondo l’emittente Bfmtv, l’attore francese, 75 anni, è stato interrogato dalla polizia di Parigi sulle denunce da parte di due donne. Le aggressioni sessuali di cui è accusato sarebbero avvenute su due set cinematografici: nel 2014 durante le riprese del cortometraggio Magicien et les Siamois di Jean-Pierre Mocky; nel 2021 sul set di Volets vertes di Jean Becker. Depardieu è anche incriminato dal dicembre 2020 per stupro e violenza sessuale nei confronti dell’attrice Charlotte Arnould.

Tangenti in cambio di varianti urbanistiche: nove arrestati in Brianza (l’ex geometra di Berlusconi). Aree agricole trasformate in edificabili, grazie alle tangenti incassate da un funzionario comunale. I soldi per le mazzette sarebbero il frutto di fatture false. È l’ipotesi della procura di Monza, che ha arrestato otto imprenditori e il dipendente pubblico compiacente. Le accuse: concorso in corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. I finanzieri hanno sequestrato agli indagati 243mila euro, altri 700mila a 7 società a loro riconducibili. Tra gli imprenditori ai domiciliari c’è Francesco Calogero Magnano, noto come l’ex geometra di Silvio Berlusconi.


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Con l’Australia e Hong Kong aumenta la pattuglia di fondi Etf sulle cripto

Di Marco Franchi

Continua ad aumentare il plotone degli Etf, i fondi comuni di investimento passivo, sul prezzo spot del Bitcoin e di altre criptovalute. Secondo Bloomberg, la Borsa australiana Asx dovrebbe quotare il suo primo lotto approvato di fondi negoziati in borsa spot bitcoin entro la fine del 2024. Nel frattempo, domani altri sei Etf sul prezzo spot di Bitcoin ed Ether entreranno in negoziazione alla Borsa di Hong Kong.

(Continua)

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