martedì 16 agosto 2022

I DANNI DELL'UOMO L’impatto ambientale delle industrie estrattive ci costa 5 mila miliardi l’anno MINIERE DI DANNI - La ricerca pubblicata sul Journal for Cleaner Production misura il danno dell'estrazione delle materie prime. I materiali "che maggiormente impattano" sono ferro (23%), carbone (18%), magnesio (13%), petrolio greggio (10%), alluminio (8%) e manganese (7% ). Il 43% dei costi deriva da danni causati agli ecosistemi, mentre il 21% è correlato agli impatti sulla salute umana DI PIETRO MECAROZZI

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/08/16/mecarozzi-industrie-estrattive/6764063/

L’impatto ambientale delle industrie estrattive ci costa 5 mila miliardi l’anno

di Pietro Mecarozzi

L’impatto ambientale di tutte le industrie estrattive mondiali arriva alla cifra record di 5.000 miliardi di euro l’anno. È il risultato ottenuto dalla nuova ricerca pubblicata sul Journal for Cleaner Production, intitolata “I costi ambientali globali dell’estrazione e della lavorazione delle materie prime abiotiche e la loro distribuzione geografica”, nella quale è stata condotta una valutazione completa del peso sull’ambiente, nell’arco di un intero ciclo di vita, di 38 materie prime usate dalle industrie estrattive, conteggiando tutte le emissioni a monte (approccio Cradle-to-Gate).

Questo approccio valuta gli impatti ambientali – tra cui le emissioni di gas serra, le emissioni di particolato, l’acidificazione, il cambiamento di destinazione d’uso dei terreni, l’esaurimento delle risorse e la tossicità – associati a tutte le fasi di vita di un prodotto, escluso l’utilizzo finale.

Per alcuni paesi ricchi di materie prime come carbone, idrocarburi, ferro, i benefici (economici) superano i danni, ma per molti altri si innesca la dinamica per cui il loro sfruttamento genera crescenti diseguaglianze sociali e danni all’ambiente, con conseguenze molto negative per l’economia.

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