domenica 26 aprile 2020

26 aprile 1986 il disastro di Chernobyl

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Humus tributo

CHERNOBYL: IL TRIBUTO DI PROGETTO HUMUS
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VIDEO:
OLTRE LA SBARRAvideo reportage realizzato dalla “Blufilm” di Roma. Narra l’esperienza del progetto Humus e la realtà dei residenti in zona contaminata. Proiettato su RAI3 il 26 aprile nella trasmissione “Geo & Geo”. Il video ha partecipato all’Expo sui documentari di Cannes.
LA STORIA DI CHERNOBYL
da un iniziale progetto musicale del compositore Patrizio Maggiori (laurea in Ingegneria Meccanica, specializzazione in Energetica, residente a Poggio Moiano, Rieti) si è sviluppata, in collaborazione con il Progetto Humus, un’opera multimediale in cui immagini, filmati e musica contribuiscono a raccontare e a far riflettere sulla tragedia di Chernobyl.
I DIMENTICATI DI CHERNOBYLIl filmato “I dimenticati di Chernobyl” è stato girato durante una missione del progetto Humus ed ha vinto il premio giornalistico televisivo 2003 “Ilaria Alpi”.
MOSTRE E FOTOREPORTAGE
DARIA DE BENEDETTI: FOTOREPORTAGE “CHERNOBYL… FALLOUT INFINITO”
Daria De Benedetti e Massimo Bonfatti si sono incontrati nel settembre 2004. Volti reciprocamente sconosciuti, ma istantaneo sodalizio di intenti. In entrambi la voglia e la necessità di parlare di Chernobyl in maniera diversa, oltre gli stereotipi. L’una con la macchina fotografica…
PIER PAOLO MITTICA: PROGETTO FOTOGRAFICO “CHERNOBYL, L’EREDITA’ NASCOSTA”
Il portale del Progetto Humus è stato per Pierpaolo Mittica di grande aiuto e fonte di ispirazione per il progetto fotografico su Chernobyl. “Ho cercato – dice Pierpaolo – di fare un lavoro che metta in luce, attraverso il tragico esempio di Chernobyl, la situazione attuale di chi è costretto a vivere con l’eredità lasciata da Chernobyl, e la pericolosità e i gravi danni sanitari e ambientali che crea l’utilizzo dell’energia nucleare”
CARLO SPERA, LIBRO E MOSTRA FOTOGRAFICA: “VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE”
Vent’anni dopo l’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl
Il lavoro è finalizzato a evidenziare le problematiche che, nonostante i venti anni trascorsi, continuano ad affliggere le popolazioni maggiormente colpite dalla fuoriuscita di sostanze radioattive avvenuta in seguito al disastro nucleare di Cernobyl’ il 26 aprile 1986.
LUCA SCABBìA, REPORTAGE FOTOGRAFICO:
“NOVOZIBKOV, IL SOLE INVISIBILE DI CHERNOBYL”

L’umanità saprà e potrà continuare a sperare grazie all’ostinazione e alla sfida quotidiana di persone come quelle di Novozybkov, più forti delle falsità, della bugie, della contraffazione dei numeri che il nucleare sa sapientemente ordire; più tenaci di quel genocidio strisciante, che a Novozybkov come a Hiroshima e Nagasaki, è un monito terribile, inquietante ed inequivocabile.
ALAN GARDINI, REPORTAGE FOTOGRAFICO “OMBRE, VISIONI DALLA CITTA’ FANTASMA
Tutto fermo. Immobile. Nulla è cambiato a Pripyat da quel terribile aprile del 1986. La nube tossica uscita dall’esplosione del reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl ha costretto tutti a lasciare le proprie case, amici, parenti, ricordi, oggetti. Camminando per la piazza o il parco giochi sembra ancora di sentire le voci delle persone…
GIOVANNI LAMI, PROGETTO FOTOGRAFICO “SOURCES”Lo sguardo aspetta, osserva l’asfalto e la carta, il legno e la ruggine, l’intonaco come disegno e texture. L’uomo è spesso assente e il territorio è ancora schiavo di questo tremendo disfacimento radioattivo, ma i segni della sua passata presenza sono ovunque: in una palestra, in un’aula scolastica, nel ferro e nel cemento.
“26 APRILE” Mostra internazionale itinerante su Chernobyl e Bielorussia
Non solo le fotografie, le mappe ed i simboli del 26 Aprile, ma soprattutto i quadri e le sculture dei più famosi artisti bielorussi ed i disegni dei bambini a testimoniare che “oltre Chernobyl” esiste la bellezza della natura, l’amore per la vita dei bielorussi e la vita stessa che continua.
RITORNO A CHERNOBYL
Dal 25 ottobre al 6 novembre 2004 si è svolta in Bielorussia una missione del progetto Humus.
La missione, oltre a caratterizzarsi per le azioni istituzionali e di follow up inerenti le tappe del progetto, ha voluto rinsaldare l’operatività al ricordo e alla memoria dell’evento del 26.04.1986. Oltre ad incontri con testimoni del tempo, il percorso si è sviluppato nelle zone di evacuazione fino a Chernobyl, alla centrale e a Pripyat.

1986ANNO DEL DISASTRO; ERA IL 26 APRILE ALLE ORE 1.23 LOCALI
200000LE VITTIME DI CERNOBYL, COMPRESI I DANNI (CANCRI, LEUCEMIE, SINDROMI IMMUNODEPRESSIVE)
11000CASI DI CANCRO ALLA TIROIDE RIGUARDANTI I BAMBINI DI CERNOBYL
300ANNI PER LA RESTITUZIONE DEI TERRENI ALLA SITUAZIONE ORIGINARIA

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