Anche il Giappone sta vivendo qualcosa di simile al dieselgate. Dopo il caso Nissan (e i precedenti di Subaru e Mitsubishi), che un mese fa ammise di aver condotto verifiche tecniche sulle emissioni di 19 suoi veicoli non conformi a quanto stabilito dal Ministero dei Trasporti, oggi sono altri costruttori illustri ad uscire allo scoperto. Si tratta di Mazda, Suzuki e Yamaha, come riporta il quotidiano Nikkei, che hanno confessato di aver utilizzato dati falsi sui gas di scari...
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I tre costruttori hanno ammesso di aver utilizzato dati falsi per i test su consumi ed emissioni di alcuni modelli venduti in madrepatria. L'inchiesta che ha portato alla confessione è stata voluta dal Ministero dei Trasporti, che dopo i casi Subaru, Mitsubishi e Nissan ha ordinato ai marchi operanti in Giappone indagini interne per svelare eventuali casi di falsificazione
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