Gli obiettivi che il comune di Latina dovrebbe perseguire sono sicuramente: 1. Raccolta differenziata dei rifiuti compresa tra il 65 e l’80%. 2. Aumentare la qualità della raccolta differenziata per evitare che una parte di questa finisca comunque nei Tmb o inceneritori o discariche. 3. Ottenendo gli obiettivi 1. e 2. il comune (quindi i cittadini) oltre ad ottenere un consistente risparmio per il conferimento dei rifiuti avrà un contributo importante dai consorzi obbligatori e/o dai conferitori per il recupero della materia riciclata. 4. Riuso, recupero, riciclo e riduzione si devono ottenere con un insieme di modifica del ciclo produttivo, riduzione di imballaggi, aumento di prodotti che possono essere recuperati, riusati e riciclati anche favorendo le forniture “alla spina” portando contenitori.
In merito alla situazione disastrosa del comune di Latina
(presenza di 2 discariche esaurite, inquinanti e non bonificate, società del
settore fallite, impianti superati, siti dismessi e inquinati ancora in uso),
secondo me, anziché puntare sugli obiettivi di un comune civile che ha come
scopo di gestione il bene comune, stiamo ancora al chi deve fare cosa. Cioè per
dirla alla Totò: per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?
Analizzando il programma elettorale di LBC obiettivi e
metodi sembrerebbero chiari e in buona parte condivisibili. Gli atti
amministrativi appaiono invece non solo poco coerenti, con scelte, determine,
delibere tra di loro contrastanti, ma anche in contraddizione con lo stesso
vincente programma elettorale. Siamo passati dal bando europeo, alla
sospensione e annullamento parziale dello stesso, dalla società con Formia, al
fallimento di Latina ambiente, dalla ricerca dell’esperto (anzi super esperto)
in grado di interpretare il comma 6 dell’articolo 14 ( http://studiogiorgiolibralato.blogspot.it/2017/01/societa-in-house-per-5-anni-dopo-il.html)
del decreto Madia 19.8.2016 n. 175 (nemmeno fosse scritto in etrusco), ai due
bandi e incarico poi annullato, poi all’azienda speciale, all’assunzione del
personale della fallita Latina ambiente al bando pubblico per l’assunzione, all’ipotesi
dell’acquisto del ramo di azienda. Insomma dall’azienda pubblica (Latina
ambiente) che sembrava l’origine di tutti i mali ad una nuova azienda pubblica.
Il tutto con un parere dell’Anac, in merito al bando europeo e al suo annullamento,
che ha chiarito quello che logicamente si poteva aspettare chi conosce il
settore dei rifiuti e della pubblica amministrazione.
Quindi ci si chiede, in queste condizioni e con queste
premesse, quale potrebbe essere la scelta migliore e soprattutto, c’è una
scelta in questa situazione? Intanto seguire le indicazioni del parere Anac: https://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/Atti/Raccomandazioni/Raccomandazione.non.vinc.29.03.17.pdf
In conclusione,
ritenuto che la formulazione del bando e del disciplinare di gara, oltre che di
tutti gli atti ad essa correlati, competa alla esclusiva discrezionalità
tecnica della stazione appaltante, come anche l’esercizio di attivare il potere
di annullamento o di revoca in autotutela, prerogativa della amministrazione
stessa da esercitarsi entro i parametri di legge e in presenza delle condizioni
che ne consentono il ricorso, si deve richiamare l’attenzione del Comune di
Latina a valutare la rimodulazione della lex specialis di gara al fine di
emendare la stessa rimuovendo le criticità evidenziate nel presente atto,affinché
proceda, nel rispetto delle procedure previste dall’attuale codice dei
contratti pubblici approvato con d.lgs. n. 50/2016, ad affidare il servizio in
oggetto con gara europea di evidenza pubblica. Il ricorso all’in house
providing, infatti, costituisce un modulo gestorio dei servizi pubblici in deroga
all’approvvigionamento ordinario di beni e servizi incentrato sulla gara e sul
confronto competitivo da svolgere nel rispetto degli equilibri concorrenziali
del mercato europeo. Per quanto sopra, nel concludere il procedimento con
l’adozione del presente atto di raccomandazione, si invita il Comune di Latina,
e per esso il Sindaco p.t., a comunicare all’Autorità le iniziative che intende
adottare in merito alla gara sospesa, precisando le modalità di indizione di
una nuova gara ovvero l’adozione di atti finalizzati a costituire una società
in house per la gestione del medesimo servizio.
Quindi, in concreto, l’ANAC invitava il comune a risolvere
le criticità del bando europeo. Secondo l’ANAC, la gestione in house è una
deroga all’approvviggionamento ordinario dei beni. Invitava il comune a
comunicare le iniziative in merito alla sospensione (quindi non annullamento)
della gara precisando se intendeva fare una nuova gara (rimuovendo le
criticità) oppure preferendo la gestione in house. L’ANAC, non essendole stato
richiesto, non si pronuncia sulla possibilità o esclusione del comune, vista la
partecipazione in Latina ambiente fallita, di costituire tale società. Nell’incertezza che appare dagli atti e dagli
articoli degli organi di informazione, visto anche quello che potrebbe essere
il primo dei ricorsi, per evitare che venga bloccato il servizio di raccolta
dei rifiuti (facendo il gioco di chi da decenni specula sull’emergenza dei rifiuti
creata ad arte come si legge dalle numerose inchieste), si sarebbe dovuto
procedere, secondo me, con:
-
Richiesta di parere al Ministero sull’interpretazione
del comma 6 dell’articolo 14 del Decreto 175/2016 se nel caso del comune di
Latina si può ricorrere ad una società in house e a quali condizioni. A questa
domanda ne andava aggiunta un’altra altrettanto importante sul futuro dei
lavoratori di Latina ambiente che, a parole, tutti vorrebbero tutelare.
-
Fare gli atti indicati dall’ANAC, quindi o
annullamento del bando europeo (sempre che il Ministero risponda in modo
favorevole al punto precedente) oppure modifica dello stesso come indicato dall’ANAC
che di fatto significherà riapertura dei termini con modifica delle condizioni
e apertura anche ad altre società oltre a quelle che già hanno avanzato
proposte;
-
In entrambi i casi è evidente che va ricercata
una soluzione temporanea in attesa della partenza del nuovo servizio che non
può essere una proroga perenne.
Questo è ovviamente solo il primo dei problemi da risolvere,
che sembra sia stato usato anche per nasconderne altri che peseranno in modo
importante sull’economia, sulla gestione dell’amministrazione comunale, ma
anche sulla salute pubblica e sul rispetto dei diritti civili e sociali.
La questione Latina
ambiente, infatti, dalla cronache appare tutt’altro che facile e scontata
rischiando di pesare per una decina di milioni circa sulle casse comunali e in
ogni caso condizionare la questione discarica.
Le dichiarazioni attribuite ad uno dei curatori fallimentari
della società, oltre che ad essere in contrasto con il buon senso, con i
diritti civili e sociali e anche con le norme in materia di discarica, sono
anche contrarie ad una importante sentenza “Il
perseguimento del profitto imprenditoriale, che è il motore dell’economia, non
deve mai essere disgiunto né andare a discapito dell’interesse pubblico alla
tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Questa affermazione del Tar
Lazio 28 agosto 2017, n. 9442, dovrebbe essere del tutto pacifica, visto che si
limita a ripetere quanto dice la nostra Costituzione. Ma evidentemente non lo
era per la Regione Lazio visto che ci sono voluti anni di ricorsi e
controricorsi per fargliela accettare.”
(http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/15/lazio-il-tar-sconfessa-la-regione-per-la-discarica-di-magliano-sabina-tutelato-solo-il-profitto/3915384/).
La discarica di Borgo Montello, anche se l’amministrazione
comunale pare abbia dimenticato l’impegno morale assunto a casa Piovesan il 30
settembre 2016, infatti presenta diverse criticità e obblighi di legge, tutti ignorati,
compreso dallo stesso comune cui compete, per legge, la bonifica inattuata. L’incapacità
del comune o almeno la mancanza di atti in tal senso rischiano di creare grossi
problemi oltre che di salute pubblica, di danni ad aziende e proprietà private,
anche sull’impegno economico per la bonifica.
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