Brescia: Franceschini e Galletti approvano trivelle su faglia sismogenetica di magnitudo massima 6.1, in barba al... http://fb.me/2m6KXYphn
San Gervasio, Brescia: approvate trivelle su sorgente sismogenetica contro il parere dei comuni interessati
"Pur valutando che non vi possa essere alcuna interferenza con l'attivita', il proponente dovra' concordare con ARPA locale un piano di opportuno monitoraggio e di allarme in caso di contaminazioni accidentali"
Ministero dell'Ambiente, sulle trivelle di Brescia.
Sogemont?
E chi e' costei?
Non lo sappiamo, ma sappiamo che avra' il diritto di trivellare in provincia di Brescia.
Anzi, su una sorgente sismogenetica, chiamata ITCS002 secondo quanto riporta l'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia. Questa faglia puo generare terremoti di intensita' massima 6.1.
Per la precisione, questa Sogemont mettera' in produzione un pozzo di metano detto San Gervasio con la realizzazione di condotte per il trasporto del metano estratto.
Dai siti ministeriali viene fuori solo che questa Sogemont ha sede a Pisticci, Matera, e che almeno a quanto scritto in data odierna, 17 Agosto, il permesso San Gervasio e' dell'ENI al 100%.
Chissa' sara una spinoff dell'ENI?
Ad ogni modo, i comuni interessati sono Bassano Bresciano, Leno, San Gervasio Bresciano, Alfianello, Manerbio, Cigole, Pontevico, Milzano, Verolavecchia, Verolanuova, Pavone del Mella.
Notare bene che la zona e' gia' un concentrato di aree di stoccaggio metano, con gli impianti di stoccaggio di Bordolano e di Bagnolo Mella. Quindi San Gervasio sara' un altra fonte di perturbazione e di stress per i delicati equilibri sotterranei.
Ma che importa, alla fine non c'e' quasi niente che ferma i nostri eroi ministeriali.
E infatti, ormai questi decreti approvativi di Gianluca Galletti e di Dario Franceschini li conosciamo bene.
Finiscono quasi sempre nello stesso modo: non ci sono qui zone di pregio, fa tutto schifo, non "esiste alcuna possibilita' di interferenza diretta o indiretta tra le attivita' di realizzazione delle opere e delle attivita' di progetto e le aree di interesse ambientale o naturalistiche presenti".
E' come se l'Italia tutta fosse un deserto.
E quindi trivelliamo.
Anzi decretiamo la "compatibilita' ambientale" di un pozzo di petrolio alle porte di Brescia.
Come sempre, ci sono le prescrizioni: dovranno fare monitoraggio e studiare l'ambiente prima che si inizi a bucarlo. Sorgenti idriche, composizione chimica delle acque, e rumori dovranno essere identificati per capire come le trivelle li impatteranno.
Dovra' essere studiata la subsidenza del terreno, con rapporti biannuali.
Dovra' essere predisposta una rete antisismica che possa valutare terremoti di magnitudo 0.5 in su, e che possa identificare l'epicentro con una tolleranza di pochi centinaia di metri di errore. I dati dovranno essere trasmessi in tempo reale.
Dovranno essere usate le strade che causeranno minor danni alla viabilita' stradale, considerato che si tratta di mezzi pesanti.
Le luci dovranno essere posizionate in modo da non dare fastidio alla fauna, ma ai potranno superare i 70 decibel di rumore. Vuol dire che sara' fortissimo il rumore.
Infine, uno dei territori, il comune di Cigole, e' caratterizzato dalla presenza di reperti archeologici, e quindi ci vorra' la supervisione di un esperto della Sopraintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio.
Quindi tuttapposto?
Tuttapposto proprio niente, perche' tutte queste cose servono, a mio parere, solo per dare una parvenza di controllo e di normalita'.
In realta' nessuno sa cosa accadra' alle falde idriche, alla stabilita' del sottosuolo, all'aria che respiriamo con queste operazioni programmate e con il loro risvolti "accidentali".
E dopo che abbiamo misurato sismicita' e susbisdenza ed inquinamento dell'aria e dell'acqua, che facciamo? Come torniamo indietro?
E infatti queste cose i comuni interessati le hanno capite e hanno per la maggior parte detto NO.
Eccoli qui, tutti i comuni che hanno espresso contrarieta' o forti dubbi su questo progetto:
Comune di Alfianello (Brescia)
Comune di Pavone del Mella (Brescia)
Comune di Pontevico (Brescia)
Comune di Manerbio (Brescia)
Comune di Verolavecchia (Brescia)
Comune di Leno (Brescia)
Comune di San Gervasio Bresciano (Brescia)
Comune di Cigole (Brescia)
Ma come sempre, la Sogemont ha scritto altre paginette di "controdeduzioni" e tuttapposto. Anche queste le abbiamo viste piu volte: il trivellante propone, i cittadini dicono no, il trivellante fa finta di riaggiustare un po le cose e voila'.
Il permesso e' accordato.
Cioe' il trivellante, in questo caso la misteriosa e sconosciuta Sogemont )con sede a Matera!) ha la prima e l'ultima parola su un territorio di Brescia.
Non e' giusto, e non e' democratico questo.
Qualcuno mi deve spiegare qual'e' la logica che spinge un ministero, una nazione, a prendere le decisioni contro il parere dei comuni e dei cittadini interessati in favore di una micro ditta sconosciuta?
Non c'e' logica, e se c'e' e' una logica sporca, inquinata, ingiusta, disgustosa.
Perche' la Sogemont e' piu' importante dei cittadini del Bresciano? Che ne sanno questi qui di Matera delle peculiarita', delle ambizioni, dei desideri di chi vive a Brescia?
E perche' Galletti e Franceschini sono sordi alle richieste del territorio?
E cosi torniamo alla domanda iniziale: chi e' la Sogemont? Perche' vuole venire a mettere a soqquadro queste cittadine del Bresciano?
Dal loro sito emerge che sono "Sogemont Srl Rifiuti di Apparecchiature Elettriche e Elettroniche"
cioe' altra monnezza!
Interessante che dal loro sito si descrivono come "Lorem Ispum" che e' quello che si mette nei siti precomprati per riempire spazio. Vuol dire che chiunque gli abbia messo su la pagina web non sapeva cio' che faceva!
E noi vogliamo dare a questi della Sogemont, con il loro Lorem Ipsum e con la loro esperienza nel recupero materiali elettronici, il nostro territorio allo scopo di trivelle?
Fuori da ogni logica, davvero.http://dorsogna.blogspot.it/2017/08/san-gervasio-brescia-approvate-trivelle.html
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