lunedì 16 maggio 2016

Wwf, bracconaggio uccide ogni anno 10% gorilla di pianura Al via campagna, salvare 'cuore verde' Africa contro bracconaggio

''Ogni anno il 10% della popolazione di gorilla di pianura viene cancellata dal bracconaggio. Un duro colpo per una popolazione già ridotta al lumicino da deforestazione e malattie. E in alcune foreste dell'Africa centrale è andato già perso il 90% di questi meravigliosi'' esemplari. In occasione dei suoi 50 anni in Italia, il Wwf sceglie di dedicarsi a ''un grande progetto per salvare il 'cuore verde' dell'Africa e tutti i suoi abitanti'', lanciando una campagna ad hoc anche per rinnovare l'impegno per il parco di Dzanga Sangha nel bacino del Congo.

''Il bracconaggio è il crimine che negli ultimi decenni in Africa ha più contribuito al drammatico declino nella popolazione di gorilla, minacciati anche da deforestazione e malattie - spiega il Wwf - e entro il 2032 sarà rimasto solo il 10% dell'habitat di tutti i gorilla e nei prossimi 10 anni i 're della foresta' potrebbero addirittura scomparire da gran parte dei loro ambienti naturali''. 

I gorilla di pianura occidentale sono considerati in pericolo di estinzione secondo la Lista rossa dell'Unione mondiale per la conservazione della natura, che ne stima una popolazione di un massimo di 100 mila individui. Questi gorilla sono interessati da un trend di riduzione che ha condotto alla perdita dell'80% dell'intera popolazione; il 60% è scomparso nel corso degli ultimi 20-25 anni. Nel Congo nord orientale - rilevano dal Wwf - ancora oggi il 5% della popolazione di gorilla di pianura occidentale viene ogni anno trucidata dai bracconieri per il bieco commercio di carne e trofei.

''Il bracconaggio è una piaga che va fermata perché non solo distrugge la biodiversità, ma alimenta il dramma della fame e della povertà di intere popolazioni e gran parte degli stati africani vede nel bracconaggio una seria minaccia al proprio sviluppo economico'', osserva Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia. Dal 15 al 30 maggio si può aiutare il Wwf con una donazione grazie ad un sms solidale 45599, e sostenere così il progetto; le due settimane di raccolta fondi avranno il loro culmine con la Giornata delle oasi, domenica 29 maggio.

Chi commercia nel mercato nero della natura i prodotti legati alle specie protette, come avorio, pelli, corni di rinoceronti, animali da collezione, carne di savana (bushmeat) alimenta un giro di affari illegale che nel mondo vale oltre 23 miliardi di dollari l’anno, ricorda il Wwf. Lo sterminio di specie prodotto dal bracconaggio costituisce un vero e proprio delitto , che impedisce la corretta gestione delle risorse per il bene comune, offende i principali diritti umani, lede i più comuni principi di libertà e democrazia e ostacola qualunque tentativo di riportare lo sviluppo umano in un percorso di sostenibilità.

Gorilla, elefanti, scimmie e le splendide foreste tropicali rappresentano il cuore pulsante del bacino del Congo, ma le risorse naturali stanno scomparendo per colpa di veri e propri criminali di natura che eliminano animali protetti, distruggono le foreste ed estraggono illegalmente materie preziose, tutte attività che spesso finiscono per finanziare i conflitti armati. I gorilla di pianura occidentale sono considerati critically endangered secondo la classifica della famosa Lista Rossa dell’IUCN che indica le specie del mondo in via di estinzione differenziandone le categorie a seconda del loro status, che ne stima una popolazione di un massimo di 100.000 individui distribuiti tra i seguenti stati: Angola, Cameroon, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo Guinea Equatoriale e Gabon. Sempre secondo l’IUCN questa sottospecie di gorilla è interessata da un trend di riduzione che ha condotto alla perdita dell’80% dell’intera popolazione. Il 60% è scomparso nel corso degli ultimi 20-25 anni. Nel Congo nord orientale ancora oggi il 5% della popolazione di gorilla di pianura occidentale viene ogni anno trucidata dai bracconieri per il bieco commercio di carne e trofei. Secondo stime WWF perdiamo ogni anno il 10% di tutta la popolazione di questi gorilla sotto i colpi dei bracconieri. Non meno drammatico il destino degli elefanti in tutto il territorio africano: in molti paesi in pochi anni il bracconaggio ha sterminato intere popolazione e se all’inizio del secolo scorso sopravvivevano circa 5 milioni di elefanti (si stima ne esistessero circa 25 milioni nell’800) oggi ne sopravvivono a malapena 1/10 ovvero circa 450.000. Il WWF segnala che i branchi di elefanti continuano ad essere decimati dal bracconaggio per il commercio di avorio : ogni anno spariscono sotto i colpi di fucile oltre 30.000 elefanti africani. Nella Repubblica Democratica del Congo la popolazione di elefanti è scesa a meno di 20.000 capi dai circa 200.000 degli anni ’60. Altre aree ‘critiche’ per gli elefanti sono l’Africa centrale, la Tanzania (60% di perdite in 5 anni) e il Mozambico (50% in 5 anni). Non sono in condizioni migliori le diverse specie di rinoceronte: il commercio di corni di rinoceronte sta portando alla rapida estinzione questi animali simbolo e dagli anni ‘90 ad oggi è stato registrato un aumento del bracconaggio del rinoceronte del 9000% . In Asia la popolazione di tigri si è ridotta del 97% nell’ultimo secolo. Anche per le specie marine il pericolo è sempre in agguato: il WWF ha registrato una perdita complessiva del 49% di animali marini negli ultimi 40 anni. Il danno per la biodiversità e per le popolazioni locali è enorme.
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