sabato 7 maggio 2016

Pontina 60 all'ora Incubo weekend: buche e pericoli Le 26 ore verso la “villetta ar Circeo” REALTÀSATIRICA Roma, limite di 60 all’ora sulla Pontina, sempre bloccata dal traffico

» STEFANO DISEGNI
ÈCOME DIRE a uno con una gamba sola “Da oggi tu non
gareggerai nel salto triplo”. Come voler obbligare un pinguino
a non volare a un’altezza superiore ai 50 metri. Come
imporre a Gasparri il divieto di formulare concetti complessi
o locuzioni che vadano oltre “p a l l a - c a s a - d a d o”. Inutile e insensato.
Esattamente come il recente divieto di velocità oltre i 60
chilometri all’ora sulla Strada Statale 148 che da Roma, costeggiando
Pomezia, si snoda verso Latina passando per le famose
paludi bonificate dal Duce (insomma la Pontina, per chi non è un
solutore abile di Parole Incrociate): una pretesa che è una meraviglia
di insensatezza, da far impallidire i dadaisti.
Ogni romano, pomeziano, latinense o erede di coltivatori veneto-
tridentini scaricati dal Duce suddetto a popolare le famose
paludi bonificate sa bene che sulla Pontina non si va oltre i 12 chilometri
all’ora. Mai. Le code sulla Pontina hanno da tempo conquistato
a pieno diritto un posto d’onore nei miti della romanità:
accanto a Enea col padre Anchise in collo, a Muzio Scevola che si
fa una mano alla diavola perché invece di Porsenna ha accoltellato
lo stipite della porta, a Remo saltellante di qua e di là del solco
finché non l’hanno fatto smettere per forza, la coda sulla Pontina
è ormai nella leggenda, nei racconti delle nonne romane (“ce
stavano i bombardamenti e la coda sulla Pontina”) e presto nei
programmi scolastici di storia. Pendolari, vacanzieri balneari,
bottegai “caa villetta ar Circeo”, senegalesi piazzisti di giraffe lignee
sul litorale di Sabaudia, camorristi agropontini, trasportatori
polacchi, turisti ignari: tutti, partiti all’alba, dopo 26 ore a passo
d’uomo c o’ li regazzini che guardano tristi il secchiello, er sedile
che se concalla, quello a fianco con uno stereo che va bene pure
per i concerti al Circo Massimo e il suv molto più fico della tua
Ford Ka e ’sti stronzi co’ le moto che sfrecciano sulla mezzeria “ma
tanto prima o poi v’appiccicate da qualche parte”, tutti questi kamikaze
dell’autotrasporto hanno dovuto pernottare sulla Pontina,
altezza Mostacciano-Spinaceto o Pratica di Mare o, per i più
indomiti, Aprilia, poi arriva la Protezione civile coi cani, gli psicologi
e gli elicotteri.
Pertanto, come si fa a dire a gente praticamente immobile di
non andare oltre i 60 all’ora? Una velocità da bolidi, fatte le dovute
proporzioni? Chi è ’sto Leonardo da Vinci che l’ha pensata,
’sta genialata, “al fine di tutelare l’incolumità degli utenti della
strada, mediante specifici interventi e la messa a regime di manutenzione,
pronto intervento e sorveglianza”? Gli unici specifici
interventi che si possono immaginare sono mimi tra una macchina
e l’altra che intrattengano gli imbottigliati, proiezioni serali tipo
Drive In, distribuzioni di Trivial Pursuit, che dura tanto. Pare
che alla base dell’atto restrittivo tutelante ci sia una questione
burocratica sul passaggio di competenze dalla fu Provincia alla
Regione, cioè non si sa chi ci deve pensare. Si sbrighino, però, perché
sulla Pontina c’è gente che ha mollato la macchina e si sta
trasferendo nelle casette da giardino smerciate dai rumeni, te le
montano in mezzora sulle corsie d’e m e rge n za .

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