di Greenpeace | 1 ottobre 2013 Non c’è alcuna giustificazione né per un’accusa di pirateria né per la negazione di libertà su cauzione.
I nostri 28 attivisti e i due operatori foto e video free lance sono in carcere in Russia per aver portato all’attenzione pubblica il rischioso programma di trivellazioni petrolifere nell’Artico.
Ma noi non ci lasceremo intimidire.
Oltre mezzo milione di persone hanno scritto alle ambasciate della Russia nel mondo e la solidarietà nei confronti dei nostri ragazzi cresce di ora in ora. L’Arctic Sunrise, la nostra rompighiaccio, è stata abbordata illegalmente e ugualmente contestiamo la custodia cautelare che è stata disposta per le 30 persone che erano a bordo della nave. Non ci fermeremo finché non verrà dissequestrata la nave e tutti e 30 torneranno a casa, sani e salvi dalle loro famiglie.
L’ufficio di Greenpeace è in contatto con loro e ha recapitato ad ognuno un pacco con vestiti puliti, generi alimentari e le lettere di congiunti e amici, superando la burocrazia russa che prevede che vengano riempiti tre diversi formulari e descritti tutti gli oggetti, indicandone anche il peso!
E’ bello però vedere che a chiedere la liberazione degli attivisti sia anche il Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, l’attore Ewan McGregor e organizzazioni come Amnesty International,Human Rights Watch e altre. A Mosca, di fronte al quartier generale della Gazprom si svolge ogni giorno dal 19 settembre un picchetto di protesta. Un picchetto singolare perché è una persona sola che regge un cartello a farlo, ogni volta diversa. Questo perché in Russia la protesta singola è ammessa mentre ottenere l’autorizzazione per una protesta di gruppo è molto difficile.
Sabato scorso gli ispettori russi hanno esplorato la nostra nave in lungo e in largo con le unità cinofile, chiedendo la presenza a bordo del capitano, Peter Willcox, anch’egli per due mesi in custodia cautelare. Siamo sicuri che le autorità hanno trovato la nave in perfetto ordine, con tutta l’attrezzatura che ci si può aspettare su una nave di Greenpeace organizzata per una protesta pacifica. Interessante che abbiano aspettato diversi giorni per ispezionare la nave, speriamo che non abbiano nel frattempo compiuto nessun atto a bordo di cui non siamo a conoscenza! http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/01/attivisti-di-greenpeace-ancora-in-prigione-non-sono-pirati/729300/
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