martedì 3 settembre 2013
Realacci chiede di desecretare gli atti dell’inchiesta del ‘97 Rifiuti tossici in terra pontina, interrogazione al ministro
DI VALERIO SORDILLI U
na interrogazione al
ministro dell’a mbiente Andrea Orlando per conoscere la posizione
del ministero da lui diretto, le
iniziative che intenderà assumere e se, soprattutto, vorrà
dare corso a nuovi accertamenti dopo le dichiarazioni
rilasciate giorni fa dal pentito
Carmine Schiavone in riferimento al traffico e allo smaltimento illegale di rifiuti tossici avvenuto tra la Campania
e il Lazio a metà anni Novanta.
E’ quella depositata ieri
mattina dal presidente della
commissione ambiente territorio e lavori pubblici della
Camera, Ermete Realacci
all’indirizzo del responsabile
nazionale delle politiche ambientali del Governo. Il presidente onorario di Legambiente chiede in sostanza di desecretare gli atti delle audizioni
parlamentari in materia di rifiuti tossici del pentito Schiavone per determinare l’effet -
tiva attendibilità delle affermazioni dell’ex boss dei casalesi e collaboratore di
giustizia dal 1993. Il quale,
nel corso di una recente intervista, ha infatti affermato di
aver dichiarato in audizione
alla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei
rifiuti già nel 1997 i luoghi in
cui la criminalità organizzata
avrebbe interrato i rifiuti tossici, pericolosi e radioattivi in
Campania e nel basso Lazio,
facendo in particolare riferimento ai comuni di Casal di
Principe e Latina. Nelle medesime interviste Schiavone
ha, inoltre, affermato che gli
atti della sua testimonianza
sono stati secretati. Da qui la
richiesta di Realacci.
«Per sapere se il ministro
d e ll ’Ambiente, Andrea Orlando, sia a conoscenza dei
fatti e se intenda attivare gli
organi di competenza del suo
dicastero per verificare se
quanto dichiarato dal pentito
Schiavone rispetto ai luoghi
di smaltimento dei rifiuti tossici in Campania e nel Lazio
corrisponda o meno al vero,
ho presentato un’interroga -
zione al ministro stesso» ha
fatto sapere l’esponente Pd.
Che poi ha aggiunto come «il
traffico illecito di rifiuti è una
delle attività più fruttuose
delle ecomafie. Come denunciato dal dossier ‘Rifiuti Spa’
di Legambiente, il ciclo illegale dei rifiuti tra 2002 e 2012
ha fruttato alle ecomafie 43
miliardi di euro». E ora che le
dichiarazioni del collaboratore di giustizia gettano nuove ombre su un caso che, almeno
in provincia di Latina, sembrava superato dopo l’analisi
del terreno adiacente le discariche della zona di Borgo
Montello, c’è chi, come Realacci, si aspetta una più incisiva presa di posizione dal Governo. Nella sua interrogazione, quindi, il presidente
Legambiente chiama dunque
in causa anche i presidenti dei
due rami del Parlamento.
«Visto che l’esigenza di secretare le audizioni di Schiavone era tutelare le indagini e
visto che esse dal 1997 ad
oggi hanno avuto tempo di
essere svolte - ha fatto sapere
Realacci - chiedo infine ai
presidenti di Camera e Senato
se non sia possibile togliere il
segreto di Stato dalle audizioni del pentito Schiavone alla
Commissione bicamerale di
inchiesta sulle ecomafie del
1997».
Intanto del caso si occuperà
il Consiglio provinciale in programma il prossimo 11
settembre. Il presidente del
Consiglio di via Costa, Michele Forte, ha infatti deciso
di inserire il punto all’ordine
del giorno all’indomani delle
dichiarazioni rilasciate alla
stampa dall’ex boss dei casalesi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 3 settembre 2013
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