giovedì 5 settembre 2013

Latina fusti tossici Cirilli: verificare se l’ex boss dice la verità Il lato politico La Provincia: pronti a fare la nostra parte

I nterrogazioni parlamentari, interventi e un po’ di rimpallo di responsabilità come si addice ad un problema grave quale quello che può finalmente emergere dalle dichiarazioni di Schiavone. Ieri è stato il giorno delle riflessioni politiche ma il nodo ancora irrisolto è un altro e riguarda tutti gli interrogativi sul ritardo nelle indagini di ordine penale che potevano (dovevano) seguire alle pesantissime affermazioni dell’ex boss. Di buon mattino l’assessore all’ambiente del Comune di Latina, Fabrizio Cirilli, ha parlato chiaramente della necessità di non incorrere in strumentalizzazioni politiche su temi come questi, «che interessano davvero tutti». «Le domande - dice Cirilli - che, ritengo, la politica, sia di destra che di sinistra, dovrebbe porsi e porre sono: se le rivelazioni del cammorrista Schiavone siano vere (?), perché la Dia non avrebbe voluto che i fusti venissero fuori? E perché se le rivelazioni del pentito Schiavone sono vere (?),a fronte dei sopralluoghi effettuati, non si va a dissotterrare i fusti tossici? E infine se le rivelazioni del pentito, a fronte delle dovute verifiche, dovessero risultare false, perché non si rimanda Schiavone al regime del 41/bis che è il trattamento che spetta ai pentiti quando danno informazioni senza giusti riscontri?». La Provincia, invece, si dice pronta a fare la propria parte e invita la magistratura «a fornisca gli elementi necessari». «Come Provincia, ci troviamo in una situazione molto difficile, - ha dichiarato ieri l’assessore all’ambiente Gerardo Stefanelli - perché da una parte i cittadini ci chiedono risposte e dall’altra siamo impossibilitati ad avere dalle autorità preposte le opportune indicazioni sulla veridicità e sull’affidabilità delle dichiarazioni di Schiavone e l’esatta individuazione dei luoghi. Come rappresentante delle istituzioni, sono sconvolto dal fatto che la Dia sarebbe a conoscenza dei punti esatti dove sarebbero stati interrati i rifiuti pericolosi, elementi questi che non sono mai stati indicati neanche segretamente alle amministrazioni locali. Mi auguro che la magistratura possa far luce sull’intera vicenda, indicando agli enti locali i luoghi incriminati dell’intera provincia pontina per consentirci di attivare al più presto tutte le procedure necessarie ad accertare la presenza di tale materiale nocivo e predisporre le operazioni di bonifica. Tengo a precisare che, data la portata del fenomeno, è scontato che ci sarà un intervento importante da parte degli enti preposti a livello regionale e nazionale non solo dal punto di vista finanziario. La Provincia di Latina è pronta a fare la sua parte, come sempre, sia quando si è trattato di scavare per i fusti tossici come indicato dall’Enea sia quando si è tratttato di dare pareri per Borgo Montello, pareri – voglio ricordare – sempre negativi. Gli scavi fatti fino ad ora sono avvenuti nei punti e nei modi indicati dalle autorità, non in base a valutazioni autonome delle amministrazioni locali. Nel 2008 come Provincia ci siamo attivati per ulteriori scavi dai quali non è emerso nulla: furono rinvenuti materiali ferrosi compatibili con le discariche. I cittadini ci chiedono delle risposte ma per fare questo bisogna togliere il segreto sulle audizioni parlamentari di Schiavone e sulle informazioni in possesso della Dia, che conosce esattamente i luoghi dove sono sotterrati i rifiuti chimici. Dispiace rilevare, inoltre, che ci sia qualcuno che vuole dare un colore politico a questo terribile fenomeno di trent’anni fa. Il connubio tra istituzioni e camorra, da quello che si evince dalle dichiarazioni di Schiavone, dovrebbe riguardare un intero sistema, non soltanto un partito o una parte politica. Chi dovrebbe fare luce su tutto questo è la commissione parlamentare ecomafia». E sempre ieri il senatore del Pd Claudio Moscardelli ha presentato una interrogazione ai Ministri dell’Interno, dell’Ambiente e della salute per sapere «cosa intende fare il Governo in merito alla verifica di quanto affermato da Carmine Schiavone nelle recenti interviste e cosa, eventualmente, vuole attuare al fine di garantire la salute dei cittadini delle aree interessate al problema sia sotto il profilo ambientale che sanitario». Latina Oggi 5 settembre 2013

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