giovedì 5 settembre 2013

caos rifiuti Latina Ambiente: nulla di fatto nella riunione di ieri dei vertici della spa dei rifiuti Un altro inutile Cda Il Consiglio non decide sulla Tia e sulla proposta di vendita di Ecoambiente

S i protrae a dismisura l’agonia di Latina Ambiente. Come era prevedibile, è servita a poco la riunione di ieri del Consiglio di amministrazione della spa, convocato per affrontare un lungo elenco di punti all’ordine del giorno, ma rimasto impigliato nella rete de ll ’incomunicabilità che da mesi separa il socio pubblico da quello privato. Per esserci c’erano tutti, consiglieri di Unendo e del Comune di Latina, ma è stata una di quelle volte in cui l’unione non è riuscita a fare la forza. Sul piano industriale proposto dall’ex presidente Rossi il Cda ha deciso di tornare a riunirsi giovedì prossimo per una seduta monotematica, ma ad una condizione: nella remota ipotesi che entro una settimana i soci possano aver ritrovato la voglia di continuare insieme il percorso imprenditoriale fino al 2015, allora si potrebbe decidere di fissare le linee strategiche per la prosecuzione dell’attività, riservandosi di definire al più presto i dettagli di un piano industriale capace di soddisfare le esigenze di entrambi i soci, le stesse che oggi segnano la linea di frattura tra Unendo e Comune di Latina. Rigida invece la posizione del socio privato sulla questione della Tia, alla cui gestione Unendo non intende rinunciare, ma che il Comune pone come pregiudiziale per qualsiasi forma di dialogo. Nulla di fatto anche sulla proposta di Colucci di mettere in vendita Ecoambiente, le cui quote sono per il 51% in carico a Latina Ambiente. «Intanto vendiamo e alleviamo il debito della spa», hanno azzardato i soci di parte privata, ma hanno incontrato la ferma opposizione del socio pubblico, secondo il quale avrebbe un senso economico vendere in regime di piena attività e nella prospettiva di realizzare il previsto impianto di trattamento dei rifiuti, ma questo nuocerebbe a Latina Ambiente qualora la spa decidesse di andare avanti. Nel caso in cui la società mista dovesse chiudere i battenti, il valore di Ecoambiente diventerebbe immediatamente irrisorio. Ultima questione affrontata, quella degli emolumenti spettanti all’ex Ad Valerio Bertuccelli per un incarico inizialmente affidatogli a costo zero e poi remunerato con 47mila euro. Il socio pubblico ritiene che quella parcella sia stata indebitamente percepita, mentre l’in - teressato insiste sulla legittimità di quel ristoro. E’ andata a finire con una richiesta di Bertuccelli per una verifica complessiva sui tutti gli incarichi affidati da Latina Ambiente negli ultimi tre anni. della serie, facciamoci del male. Prossima puntata giovedì, ma è chiaro fin d’ora che se ci sarà una schiarita, sarà il frutto di incontri politici che si svolgeranno al di fuori del Consiglio di amministrazione. Latina Oggi 5 settembre 2013

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