tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/02/28/i-pirati-dei-carbon-credit-allarrembaggio-dellamazzonia/7080250/

I “pirati dei carbon credit” all’arrembaggio dell’Amazzonia
di Michela AG Iaccarino
“Il giorno in cui scompariranno gli indigeni, scompariranno anche le foreste”. A gennaio scorso la Coica – Coordinazione delle organizzazioni indigene dell’Amazzonia – ha eletto per la prima volta una donna al comando. Colombiana, barricadera, avvocato: è Fany Kuiru Castro. La sua voce dovrà levarsi più forte di quelle dei governi degli Stati attraversati dal fiume Rio delle Amazzoni: tutte le comunità indigene che abitano lungo il suo corso sono state raggiunte da aziende interessate a bilanciare le loro emissioni di carbonio. Soldi – tanti- ne offrono in cambio dei carbon credit, “crediti di carbonio”, quei certificati che compensano le emissioni di Co2 attraverso il finanziamento di progetti di sostenibilità ambientale. (O almeno dovrebbero). Da qualche anno è iniziato un duello silenzioso e complicato: le terre ancestrali delle tribù stanno diventando il bacino del business in cui vanno a pescare quelli che hanno cominciato a chiamare “pirati dei carbon credit”, non ancora veramente regolati da alcuna istituzione.
(continua a leggere)
Nessun commento:
Posta un commento