dalla newsletter de il fatto quotidiano
Benvenuti a Giustizia di Fatto n° 117. Questa settimana con Saul Caia partiamo da una incredibile classifica, quella degli indagati, imputati o condannati nel Consiglio regionale della Sicilia: 11 su 70. Ma quali saranno i partiti maggiormente coinvolti? Con Lucio Musolino restiamo al Sud, per raccontare un’inchiesta sugli appalti al Comune di Reggio Calabria e sulla percentuale, in termini di denaro, da versare alle cosche. Vincenzo Iurillo ci spiega, invece, come ha fatto l’Europol a violare i telefonini utilizzati dai narcotrafficanti nell’indagine che ha sgominato il cartello del boss Raffaele Imperiale. In tema di diritto e ambiente, Maria Cristina Fraddosio torna sulla Piana di Venafro, dove la sindaca di Pozzilli ha dovuto vietare il consumo e la commercializzare dei prodotti agricoli, perché i terreni sono fortemente inquinati. E, a proposito di inquinamento, Francesco Casula continua per noi a leggere le motivazioni della sentenza sull’ex Ilva di Taranto: nelle 3.700 pagine si legge che i Riva tentarono di ottenere finanziamenti europei (poi negati) essendo interessati più alla produttività (e quindi al profitto) che all’ambiente. Elisabetta Reguitti aggiorna, infine, la triste conta dei femminicidi: tre le donne ammazzate negli ultimi dieci giorni. Buona lettura A cura di Antonio Massari |
La classificaL'ultimo in ordine di tempo è il meloniano Carlo Autieri, un anno e due mesi per alcuni sussidi ottenuti in cambio di voti. Ecco la lista dei deputati impresentabili (eppure eletti) di Saul Caia |
Mafia e politicaArrestati i fratelli Francesco, Giovanni e Filippo Gironda, che secondo i pm farebbero parte “stabilmente” delle cosche Serraino e Rosmini e “si porrebbero in diretto rapporto con diverse famiglie mafiose del territorio reggino” di Lucio Musolino |
Con le operazioni “Emma 95” e “Operazione Zio” gli investigatori hanno sgominato il cartello di Raffaele Imperiale, il boss dei Van Gogh: incassavano con la cocaina un miliardo l'anno di Vincenzo Iurillo |
VeleniNel mirino della Procura di Isernia sono finite tutte le industrie pericolose presenti sul territorio. La prima cittadina di Pozzilli, Stefania Passarelli, ha vietato il consumo e la commercializzare di prodotti agricoli, agroalimentari e dei loro derivati coltivati nei terreni segnalate dagli inquirenti di Maria Cristina Fraddosio |
Ambiente svendutoSecondo i giudici, la finalità perseguita nella gestione dello stabilimento era sempre quella di mantenere i livelli produttivi e contenere i costi. Per questo addirittura fu chiesto un finanziamento che l'Europa respinse di Francesco Casula |
La triste contaTre donne ammazzate e diversi tentativi sventati, mentre si segnala un altro caso di omicidio-suicidio in famiglia. Il nostro monitoraggio indipendente di Elisabetta Reguitti |
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