tratto dall'allegato n° 26 Protocollo 0028319 07/05/2020 in Uscita dell’ARPALAZIO avente per Oggetto: Discarica di Borgo Montello, loc. Borgo Montello – Latina (LT). Trasmissione esiti analitici campionamento in contraddittorio acque sotterranee,
Gli esiti degli accertamenti analitici restituiti laboratorio di ARPA Lazio – per il settore di
pertinenza della Ecoambiente S.r.l. – hanno evidenziato, limitatamente ai parametri analizzati e nei
limiti di sensibilità dei metodi adottati:
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW6
(NRG 2398 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli e
metalloidi: Arsenico in concentrazione pari a 41,6 μg/l (la CSC risulta pari a 10 μg/l);
Ferro in concentrazione pari a 10400 μg/l (la CSC risulta pari 200 μg/l); Manganese in
concentrazione pari a 187 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l), per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 2,8
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l).
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MWP4
(NRG 2400 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo
V della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli e
metalloidi: Arsenico in concentrazione pari a 15,5 μg/l (la CSC risulta pari a 10 μg/l);
Ferro in concentrazione pari a 17800 μg/l (limite proposto da ISS pari a la CSC risulta
pari 200 μg/l); Manganese in concentrazione pari a 1410 μg/l (la CSC risulta pari a 50
μg/l); per i composti organici alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano
(cloroformio) in concentrazione pari a 2 μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l); per i
clorobenzeni: 1,4-Diclorobenzene in concentrazione pari a 4,0 μg/l (la CSC risulta pari a
0,5 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla C1
(N.R.G.2404 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli e metalloidi:
Arsenico in concentrazione pari a 20,3 μg/l (la CSC risulta pari a 10 μg/l); Ferro in
concentrazione pari a 373 μg/l (limite proposto da ISS pari a la CSC risulta pari 200 μg/l);
Manganese in concentrazione pari a 1650 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti
organici alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari
a 1,3 μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla
MW24 (NRG 2526 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Ferro in
concentrazione pari a 354 μg/l (la CSC risulta pari 200 μg/l); Manganese in concentrazione pari a 119 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici alifatici clorurati
cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 2,7 μg/l (la CSC risulta
pari a 0,15 μg/l);
con la sigla MW25 (NRG 2527 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati
rispetto alle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2,
Allegato 5, Titolo V della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri:
metalloidi: Arsenico in concentrazione pari a 38,3 μg/l (la CSC risulta pari a 10 μg/l); per i
composti organici alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in
concentrazione pari a 1,6 μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati non cancerogeni: 1,2-Dicloropropano in concentrazione pari a 0,3 μg/l (la
CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla PM5
(N.R.G.2529 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Manganese in
concentrazione pari a 442 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 1,3
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla PM8
(N.R.G.2530 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 0,5
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla
PM9 (N.R.G.2531 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Cromo VI in
concentrazione limite pari a 5 μg/l (la CSC risulta pari a 5 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 0,7
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l); ); per i composti organici alifatici clorurati non cancerogeni: 1,2,3-Tricloropropano in concentrazione pari a 0,1 μg/l (la CSC risulta pari a
0,001 μg/l).
Gli accertamenti analitici – per il settore di pertinenza della Ind.Eco. S.r.l. – restituiti dal
laboratorio di ARPA Lazio hanno evidenziato, limitatamente ai parametri analizzati e nei limiti di
sensibilità dei metodi adottati:
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW21
(N.R.G.2695 del 13.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Manganese in
concentrazione pari a 1830 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 0,6
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW38
(N.R.G.2696 del 11.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Cromo VI in
concentrazione limite pari a 6,1 μg/l (la CSC risulta pari a 5 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 0,4
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW37
(N.R.G.2697 del 13.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Manganese in
concentrazione pari a 139 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 0,7
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW16
(N.R.G.2698 del 13.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Manganese in
concentrazione pari a 807 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 0,8
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW1
(N.R.G.2861 del 17.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalloidi: Arsenico
in concentrazione pari a 140 μg/l (la CSC risulta pari a 10 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 2,3
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW8
(N.R.G.2864 del 17.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli e metalloidi:
Arsenico in concentrazione pari a 15 μg/l (la CSC risulta pari a 10 μg/l); Manganese in
concentrazione pari a 68 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici alifatici
clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 2,1 μg/l (la
CSC risulta pari a 0,15 μg/l); per i composti organici alifatici clorurati non cancerogeni: 1,2-
Dicloropropano in concentrazione pari a 0,4 μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l);
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW29
(N.R.G.2865 del 17.02.2020); la conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.;
per il campione di acqua di falda prelevato dal piezometro identificato con la sigla MW33
(N.R.G.2866 del 17.02.2020); la non conformità dei parametri analizzati rispetto alle
concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Tabella 2, Allegato 5, Titolo V
della Parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per i seguenti parametri: metalli: Manganese in
concentrazione pari a 1090 μg/l (la CSC risulta pari a 50 μg/l); per i composti organici
alifatici clorurati cancerogeni: Triclorometano (cloroformio) in concentrazione pari a 1,1
μg/l (la CSC risulta pari a 0,15 μg/l); per i composti organici alifatici clorurati non
cancerogeni: 1,2-Dicloropropano in concentrazione pari a 0,4 μg/l (la CSC risulta pari a
0,15 μg/l).
Da una valutazione oggettiva dei dati riportati in tabella 2 e 3, considerando un numero di punti
di controllo pari a 21 (di cui 16 ottenuti dal monitoraggio condotto dal SSB – UoS suolo e bonifiche
di Latina e 5 dal monitoraggio effettuato nell’ambito dei controlli AIA), ed estendendo le
considerazioni all’invaso unico di discarica (pertinenza Ecoambiente e pertinenza Ind.Eco.) emerge
per i parametri Triclorometano, 1,2 Dicloropropano e 1,4 Diclorobenzene la conformità alle
concentrazioni soglia di rischio (CSR) ottenute dall’Analisi di Rischio sito specifica approvata con
Determinazione n. 1522/2015 del 25.09.2015, anche se gli stessi sono stati rinvenuti in falda con
concentrazioni eccedenti rispetto alle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alla Tabella 2 –
Allegato 5 alla Parte IV – Titolo V del D.Lgs 152/06 e s.m.i.
Nello specifico, il Triclorometano (Cloroformio) è stato rivenuto oltre le CSC (valore più alto
riscontrato in MW6 pari a 2,8 μg/l quasi 19 volte superiore al valore limite della CSC) in 15
piezometri su 21 monitorati, ed anche se lo stesso è risultato conforme alle CSR la sua dispersione in
falda è risultata abbastanza diffusa, anche in considerazione che lo stesso rientra tra le sostanze
clorurate cancerogene; minori invece sono state le eccedenze rispetto alle CSC del 1,2
Dicloropropano (rilevate in tre piezometri rispetto ai 21 considerati) e del 1,4 Diclorobenzene
(rilevato in un piezometro su 21). Alla luce di quanto sopra osservato, si ritiene necessario procedere alla rimodulazione
dell’Analisi di Rischio, per la determinazione delle CSR, includendo nella simulazione di calcolo
anche i parametri che negli ultimi monitoraggi (Servizio SSB e AIA) sono risultati superiori rispetto
alle CSC, come il Cromo VI; l’1,2,3 Tricloropropano e l’1,2 Dibromoetano, ed inserendo
nell’analisi i dati più cautelativi relativi agli ultimi due anni di monitoraggio.
Inoltre, tenuto conto che nell’AdR vengono considerati i parametri volatili e semivolatili, che l’unica
via di esposizione potenzialmente attiva per i recettori umani viene indicata la potenziale inalazione
di vapori proveniente da falda acquifera, e considerato altresì che il polder circoscrive l’area dei soli
bacini (S1, S2 ed S3) di proprietà Ecoambiente, si ritiene necessario che la rielaborazione della AdR
preveda anche l’individuazione precisa degli eventuali punti di conformità (PoC) delle acque
sotterranee e la loro esplicitazione nella AdR, nel rispetto di quanto indicato nell’art.2 comma 43 del
D.Lgs. 04/2008 e richiamato nel D.Lgs. 152/2006 . all’ Allegato 1 - CRITERI GENERALI PER
L’ANALISI DI RISCHIO SANITARIO AMBIENTALE SITO-SPECIFICA. Parte IV - Titolo V che si
riporta qui integralmente “Il punto di conformità per le acque sotterranee rappresenta il punto a
valle idrogeologico della sorgente al quale deve essere garantito il ripristino dello stato originale
(ecologico, chimico e/o quantitativo) del corpo idrico sotterraneo, onde consentire tutti i suoi usi
potenziali, secondo quanto previsto nella parte terza…omissis…. Pertanto in attuazione del
principio generale di precauzione, il punto di conformità deve essere di norma fissato non oltre i
confini del sito contaminato oggetto di bonifica e la relativa CSR per ciascun contaminante deve
essere fissata equivalente alle CSC di cui all'Allegato 5 della parte quarta del presente decreto”.
Relativamente alle eccedenze rispetto alle CSC riscontrate per i metalli Fe e Mn ed il metalloide
As, si rileva che le stesse sono state escluse dalla simulazione sviluppata per l’implementazione
dell’Analisi di rischio in quanto, attribuibili a valori di fondo naturale (AdR redatta congiuntamente
dalle delle 2 società - relazione n.14508390586/R1956, rif. prot. ARPA Lazio n.60018 del
24.07.2015). In relazione a tale considerazione, fermo restando la possibilità che dette eccedenze
possano essere ascrivibili a fenomeni naturali e non indotte dallo svolgimento delle attività
industriali condotte nell’area di discarica, occorre evidenziare che agli atti dell’Agenzia non risulta
un valore numerico di concentrazione da attribuire ai singoli metalli eccedenti i limiti di legge, né
Per quanto concerne gli altri parametri la cui concentrazione è risultata superiore rispetto alle
Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC), non inclusi della simulazione di calcolo relativa
all’analisi di rischio sito specifica, e dunque sprovvisti di una Concentrazione Soglia di Rischio
(CSR) è stata rilevata la diffusa presenza di elementi appartenenti alla famiglia dei metalli come
L’Arsenico, il Ferro ed il Manganese, del Cromo VI rinvenuto al di sopra delle CSC nei piezometri
MWE6 ed MW35, e pari al limite (5 μg/l) nel piezometro PM9; del 1,2,3 Tricloropropano nei
piezometri MW35 e PM9 e del 1,2 Dibromoetano nel piezometro MW35. livelli di guardia tali da poter determinare delle soglie di concentrazione al di sotto delle quali non si
dovrà procedere con la bonifica. In relazione a ciò occorre evidenziare che nel rispetto delle
indicazioni riportate nel paragrafo 8 – Valori di fondo naturale ed antropico della D.G.R. Lazio n.
780 del 22 ottobre 2019 (D.G.R. che ha modificato la precedente D.G.R. 296/2019) “Nel caso di
superamento delle CSC definite per la specifica destinazione d’uso del sito è fatta salva la
possibilità che le concentrazioni dei parametri non conformi vengano assunte pari al valore di
fondo (naturale o antropico) presente. Nelle more di uno specifico studio dei valori di fondo
finalizzato alla predisposizione della mappatura regionale, il soggetto obbligato o interessato
proprietario/gestore del sito trasmette un elaborato tecnico alla Regione Lazio, all’ARPA Lazio
nonché all’amministrazione responsabile del procedimento di bonifica, nel quale è documentata e
scientificamente motivata la compatibilità delle concentrazioni rilevate nel sito, con le condizioni
geologiche, idrogeologiche, ed antropiche, presenti nel contesto territoriale di appartenenza”.
Pertanto nel caso specifico, l’esclusione dei metalli dalla simulazione di calcolo, dovrà essere
necessariamente seguita dalla presentazione e successiva verifica istruttoria di tale elaborato tecnico,
i cui contenuti dovranno essere concertati e condivisi da tutte le strutture coinvolte nel procedimento
di bonifica, e dovranno “tener presente in special modo, nel caso di condizioni territoriali
particolarmente complesse, quanto riportato nel documento SNPA “Linee Guida per la
determinazione dei valori di fondo per i suoli e per le acque sotterranee” (2017)”. In relazione al
citato elaborato tecnico, occorre evidenziare che “la valutazione di merito e l’attribuzione del valore
numerico di fondo naturale o antropico è demandata ai sensi di legge alla Regione Lazio” che
provvederà in tal senso tramite approvazione in CdS appositamente convocata.
Infine si ritiene opportuno, per meglio definire l’assetto e l’estensione spaziale dei
contaminanti, includere nell’elaborazione numerica una rappresentazione cartografica di sintesi delle
isoconcentrazioni (isocone) dei contaminanti, considerando gli esiti analitici relativi agli ultimi due
anni, per i clorurati cancerogeni e non cancerogeni, gli alogenati cancerogeni e clorobenzeni, ed
inorganici (metalli e metalloidi) rappresentativi della contaminazione presente nelle acque
sotterranee (rif. Allegato 2 - Criteri generali per la caratterizzazione dei siti contaminati – Parte IV
– Titolo V - “Rappresentazione dello stato di contaminazione del sottosuolo” del D.Lgs. n.152/2006
e ss.mm.ii..
(le foto per gentile concessione di Vincenzo Serra discarica di Borgo Montello anni '94-95)
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