sabato 5 ottobre 2019

7 anni fa DISCARICA BORGO MONTELLO: IL SOPRALLUOGO DEL (allora) PRESIDENTE NAZIONALE DEI VERDI ANGELO BONELLI

(articolo di 7 anni fa)
Il sopralluogo del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli nel cantiere per la ricerca dei fusti
tossici nell'invaso Szero della discarica di Borgo Montello – Latina ha confermato i dubbi e le
motivazioni che hanno spinto a fare tale accesso. Intanto le dimensioni (superficie, ubicazione,
profondità degli scavi nelle zone individuate come “anomalia A e anomalia “B”) non sono quelle di
progetto, pur avendone spiegate le motivazioni tecniche il direttore dei lavori, uno dei progettisti e il
responsabile della sicurezza presenti alle operazioni. Infatti, dopo lo scavo effettuato (una buca di
ridotte dimensioni e una un po' più grande nell'anomalia “A”, 3 nell'anomalia “B” due piccoline e
una di medie dimensioni), così hanno spiegato i tecnici, il rinvenimento di muratura in cemento
armato e di copertoni si è in attesa delle analisi (da parte di una ditta specializzata e dell'Arpa) dei
rifiuti. Dopo tali analisi, se non saranno riscontrate particolari condizioni, si procederà al nuovo
interramento dei rifiuti e solo in questa fase l'INVG procederà ad una nuova ricerca di materiale
ferroso. Se tale ricerca sarà negativa vorrà dire che l'anomalia è stata rimossa e consisteva in
cemento armato e copertoni, altrimenti si potrebbe ricominciare daccapo. Quindi finora (per le
dimensioni dello scavo) nessuna situazione anormale e però nessuna certezza né rassicurazione,
anche per le ridotte dimensioni dello scavo rispetto alle risultanze delle indagini Enea e INVG.
L'altro punto evidente è che comunque lo scavo effettuato non giustifica nemmeno lontanamente un
appalto di 477 mila euro. E' evidente che qualsiasi sia l'esito degli scavi, dalle testimonianze,
deposizioni, audizioni la ricerca della verità non può essere limitata alla vasca essezero. Anzi i soldi
evidentemente risparmiati dal minor lavoro svolto potranno e dovranno essere sicuramente
impiegati per carotaggi, analisi, sondaggi indicati a vario livello sia dai collaboratori di giustizia, sia
dall'assessore provinciale all'ambiente, sia dai tecnici, ex direttore della discarica, associazioni,
cittadini almeno nelle vasche S2 e S3 e anche in quella chiusa dei rifiuti industriali. Se poi avessero
riscontro le dichiarazioni dell'ex direttore che i fusti venivano triturati allora l'indagine dovrebbe
essere di tipo diverso. Le poche certezze rimangono le operazioni della camorra (acquisto e vendita
di immobili, aziende agricole secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia della camorra,
l'interramento di fusti tossici), la morte violenta del Parroco di Borgo Montello e la presenza certa
di fusti che erano stati visti galleggiare nell'Astura in seguito all'allagamento della discarica. Altre
certezze sono il diffuso inquinamento ambientale della zona certificato dall'Arpa Regionale fin dal
2005, il processo in corso presso il Tribunale di Latina per inquinamento delle falde, le tante morti
dei residenti della zona di tumore e patologie varie che possono essere riconducibili ad
inquinamento. Ma anche il cattivo odore persistente che ha accompagnato la visita per tutta la
giornata e anche successivamente. E' evidente che la distanza della discarica rispetto alle abitazioni
non è conforme alla normativa che ne ha consentito l'ampliamento e il rinnovo (scaduto il 6 aprile
di quest'anno) dell'autorizzazione. Rilevanti anche le dichiarazioni dell'attuale vice sindaco
(audizione regione Lazio) dell'assenza delle istituzioni per almeno 15 anni a Borgo Montello.
Quindi le richieste di Bonelli (accompagnato nel sopralluogo dal presidente regionale dei verdi
Nando Bonessio) per l'apertura della commissione di inchiesta sulla congruità dei lavori e
dell'importo da liquidare, dell'accesso agli atti, comprese le registrazioni della telecamera che
memorizza le varie operazioni degli scavi, ma anche dell'analisi delle condizioni ambientali. E'
evidente inoltre il mancato rispetto della normativa sui rifiuti che non consente il conferimento del
tal quale in discarica che ha originato la procedura di infrazione europea nei confronti della regione
Lazio, ma anche la petizione che i cittadini hanno inviato al Parlamento europeo. La petizione è
stata messa on line e potrà essere firmata e inviata sia direttamente al parlamento europeo sia nei
blog verdiecologistipontini.blogspot.com e pontiniaecologia.blogspot.com.

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