lunedì 11 dicembre 2017

MELENDUGNO (LECCE) Tap, scontri e feriti. “Siamo stati ammanettati e picchiati”


» MARIA CRISTINA FRADDOSIO
CONTINUA A CRESCERE la tensione in Salento. Un corteo non
preavvisato alla Questura e al Comando dei vigili urbani ha sfilato
sul lungomare di San Foca (Lecce), nel luogo d’arrivo del
contestato gasdotto Tap. Già venerdì scorso, un’ora dopo la manifestazione
che ha visto oltre duemila cittadini e attivisti sfilare per le strade
di Lecce pacificamente, ci sono stati incidenti e scontri in cui un agente
è rimasto seriamente ferito. Parla di “i n f i l t ra z i o n i ” il portavoce del Comitato
No Tap, Gianluca Maggiore, sono “anarchici e antagonisti” se -
condo la Questura. E ieri un pomeriggio surreale a Melendugno, dove si
trova il cantiere Tap. Dopo un altro corteo, preannunciato alla popolazione
ma non alla Questura, un centinaio di persone dalla strada provinciale
che collega Melendugno a San Foca si è introdotto in una stradina
interpoderale, appartenente alla cosiddetta “zona cuscinetto”.
Ovvero quella circostante alla “zona rossa”, dove sorge l’area cantierata.
Entrambe sono interdette alla popolazione se non munita di pass.
Riunione non preavvisata, violazione dell’ordinanza prefettizia e accensioni
ed esplosioni pericolose sono i reati contestati ai 52 soggetti a piede
libero, tra cui quattro minorenni, ammanettati – secondo il portavoce
del Comitato, Gianluca Maggiore – e condotti una parte in questura
ed una presso la caserma dei carabinieri. “Tre reati di natura contravve
n z i o n a l e ” dichiara l’avvocato Giuseppe Milli che aggiunge: “La montagna
ha partorito il topolino. Siamo di fronte a una escalation di provvedimenti
ai limiti della tolleranza”. Non sono ancora stati contestati
reati legati agli scontri, la polizia sta visionando i filmati. Una ragazza è
stata portata in ambulanza al Pronto soccorso per una ferita alla gamba,
altri giovani hanno riportato contusioni, due poliziotti che inseguivano
i manifestanti in fuga – secondo l’a ge n z i a Ansa – sono caduti da un
muretto a secco e sono rimasti feriti: uno ha riportato una frattura alla
spalla e sarà operato; l’altro una frattura al polso destro. “Hanno teso un
agguato a questi ragazzi” dice ancora Maggiore. Tra i fermati una giovane
che risiede nella zona interdetta e quindi aveva il pass. I genitori
dei minori non hanno potuto accedere alla questura, che si è rifiutata di
rilasciare dichiarazioni sull’accaduto. Un elicottero ha costantemente
monitorato quanto accadeva intorno alle 16 di ieri pomeriggio. “Mi hanno
raccontato che sono stati ammanettati, fatti inginocchiare per oltre
due ore e picchiati per una contravvenzione da 100 euro. Se passo con
il rosso non mi ammanettano”, dice il sindaco Potì.
Nei giorni scorsi sono stati emessi diversi fogli di via per i non residenti.
Molto contestato il questore Leopoldo Laricchia che già si era
attirato polemiche a Ventimiglia (Imperia) per i fogli di via contro
gli attivisti che assistevano i migranti al confine. C’è forte tensione
per il clima di militarizzazione di un territorio nel quale i cittadini protestano
anche per le problematiche legate alla sicurezza del terminale,
oggetto di un esposto alla Procura per errori di progettazione
che potrebbero comportare incendi ed esplosioni, e per le restrizioni
della libertà di chi vive nella zona rossa. Alcuni hanno dovuto rinnovare
il pass, perché vincolati a rientrare in casa entro le 20. Tra loro
diversi anziani: ”Farò resistenza da settantenne”, dice uno di loro. A
tarda sera molti manifestanti erano ancora in questura diversamente
da quanto reso noto dall’agenzia Ansa.
Corteo antigasdotto nella “zona rossa”:
finiscono in questura in 53, anche minori

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