sabato 7 maggio 2016

SCOMPARVE NEL 1983 Emanuela Orlandi, anche la Cassazione archivia il caso

DOPO QUASI 33 ANNI la scomparsa
di Emanuela Orlandi è destinata a rimanere
un mistero: non ci sono prove che possano
spingere i magistrati romani a indagare ancora.
È la Cassazione a mettere una pietra sull'inchiesta,
rigettando il ricorso della famiglia contro
l’archiviazione chiesta dal capo della Procura
della capitale, Giuseppe Pignatone, e confermata
dal gip. “Purtroppo non mi aspettavo
qualcosa di diverso: si è voluto evitare definitivamente
che si potesse aprire una falla”,
commenta Pietro Orlandi, fratello di Emanuela,
convinto che “sia dentro sia fuori del Vaticano
ci sono ancora persone che sanno”. Era
l’ultimo tentativo di chi per una vita ha dovuto
lottare contro mitomani, pentiti, terroristi, da
protagonista involontario di un giallo internazionale
che ha visto intrecciarsi le vicende vaticane
e quelle della criminalità romana, le illazioni
e i depistaggi dell’attentatore di Papa
Wojtyla, Ali Agca, e la morte del boss della Magliana
Renatino De Pedis, il cui corpo venne fatto
riesumare dalla basilica romana di Sant'Apollinare
nel 2012. La famiglia farà ricorso alla
Corte di Strasburgo. Figlia quindicenne di un
messo della prefettura della Casa pontificia, Emanuela
scomparve il 22 giugno 1983

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